giovedì 26 dicembre 2019

Stato e Mafia, ovvero il poliziotto buono e il poliziotto cattivo


Testo di Gianni P.

Per quanto riguarda mafie, camorra e 'ndrangheta si può dire, banalizzando, che lo stato ha delegato il controllo di alcuni territori ad enti privati (le mafie). Risparmia un sacco di soldi. Mafia e politica sono sempre andati d'accordo anche se formalmente sono nemici. Le mafie offrono lavoro, creano occupazione, presidiano il territorio. Come le concessioni autostradali. Anche lì si paga il pizzo (pedaggi) e si dilapidano patrimoni (concessioni miliardarie) in cambio di occupazione e pace sociale. La funzionalità del modello collaborativo stato-mafia è direttamente proporzionale alla posizione geografica (nord-sud).  Al Nord del mondo dove fa più freddo si lavora di più e tutto funziona meglio. Lo stato è sufficiente a se stesso. Al Sud del mondo fa più caldo e si tende a fare la siesta. Lo stato delega a privati quello che non riesce a fare di persona.

Insomma, agli Stati interessa in primis la pace sociale, che il popolo non rompa troppo le scatole alle oligarchie (politici e imprenditori) intente a rubare facendo profitto del lavoro e della fatica del popolo bue. Il popolo è manovalanza. I ricchi sono ricchi. L'imprenditore che non fa abbastanza profitto minaccia lo stato di licenziare e, in tal modo, di fare casino rompendo la pace sociale. In Italia su 100€ di tasse le oligarchie se ne fottono 90 e poi gestiscono i servizi con i restanti 10€. Fanno la cresta. Insomma, continua a valere la legge del più forte. Come tra gli animali. Il lupo mangia la pecora. Se poi a guidare le oligarchie ci siamo gli Anunnaki, gli ebrei o altro .... se ne può parlare.

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