Gioventù bruciacchiata

Testo di Mauro Sandri

Il mainstream urla pazzo di gioia alla vista delle frotte di giovani che corrono a farsi vaccinare. La trappola loro tesa è quella di consentirgli di esercitare la libertà di movimento solo se vaccinati. Davanti alle costrizioni imposte dal potere ogni generazione precedente ha reagito aggredendolo da destra, sinistra,centro. Poteva avere ragione o torto nel reagire, ma era attiva e reattiva. Mi aspettavo di assistere, con questa generazione, al rifiuto delle mascherine, del distanziamento, della paura, aspettavo piazze piene e firme per abrogare nei Tribunali ogni legge sbagliata limitativa della libertà e delle gioia: obiettivi intrinseci di qualsiasi “giovane”. Questa generazione asseconda acriticamente il potere, ed invece che metterlo in discussione, accetta di essere definito e trattato come gregge sperando in una immunità che dovrebbe essere loro garantita da chi, sulla loro paura irrazionale, costruisce i suoi profitti politici ed economici.

Immunità da un virus che non ha ucciso o ferito nessuno di loro e che non avrebbe ucciso o ferito nemmeno nessuno dei loro nonni se fossero stati curati come era possibile che fosse fatto. Viene da ipotizzare che decenni di farmaci, vaccini inclusi, somministrati ai giovani per ogni ridicola malattia abbiano raggiunto il loro scopo: narcotizzare il terreno su cui, poi, innestare l’obbedienza cieca ed assoluta al peggior potere. Il chip del conformismo, probabilmente, è già stato innestato sordidamente ai giovani. Dobbiamo trovarlo e strapparlo dai loro corpi moltiplicando le nostre azioni concrete.