Testo di Marco Lizzi
C'è un che di distopico o distorto in comune di Fagagna, provincia di Udine. Si parla della moria di animali ospitati all'Oasi dei Quadris da quando, per questioni tecnico-giuridiche, l'amministrazione comunale (ovviamente pi-democratica!) ha spodestato l'Associazione Amici dell'Oasi dalla gestione volontaristica. Da circa un mese, come descritto sotto, le quotidiane attività in loco sono garantite da personale comunale. Si accerterà la Verità? Cosa si nasconde dietro motivazioni scarne e superficiali espresse dagli amministratori pubblici? Si dimentica che l'Oasi nella sua lunga vita ha visto la presenza di visitatori di gran lunga maggiore rispetto, ad esempio, il famigerato museo della civiltà contadina “Cjase Cocèl”, che si approvvigiona di continui finanziamenti pubblici per esercitare le solite a volte banali feste di paese e ricorrenze con un pubblico identificabile negli stessi accaparratori di fondi, per mantenere in vita un museo che organizza tre/quattro eventi l'anno. Nessun antagonismo, ma è palese l'abisso di trattamento fra le due associazioni: una con amore accoglie animali e apre alla conoscenza a moltissima gente; l'altra opera similmente come un'amministrazione comunale parallela, assai efficace nell'ottenere denaro pubblico.
Che noia queste ennesime ... rivelazioni.
"Oasi dei Quadris di Fagagna-Udine. In questi ultimi giorni sono morti un piccolo di ibis e la nutria albina. In un mese di gestione comunale siamo arrivati a 31 animali deceduti. Di questo passo in un anno avranno eliminato tutti gli ospiti che non siano cicogne o ibis. I politici è bene che non abbiano a che fare dove c'è materia vivente..."
Progrom di animali a cura della giunta comunale. Recupero di spazi per eventi gastronomico politici o culturali, tipo la presentazione del centomlionesimo libro del dittero-umanoide Bruno Vespa, il fastidioso. Questo conta, e poi rende... Mah!!
RispondiEliminaScarseggiano i microchip mannaggia, e quindi come faranno le elites a controllare l'uomo-cavallo di Benares che spinge il risciò, lo sfaccendato di Barletta sempre seduto sulle sedie del bar, esterno in estate, interno in inverno? Impianti sospesi.... Allo stato.
E d'altronde perché ci picchiamo nel voler conoscere il modo col quale ci accopperanno. Loro non fanno mai ciò che dicono, né dicono mai ciò che fanno, e quindi....
Probabile la solita colata di acqua fango e cacca che tutto coprirà, custodira per secoli, millenni, finché qualche archeologo non comincerà a trovare resti di abitazioni, suppellettili, arnesi per cucinare come i rudimentali frullatori, i bimby o robot da cucina, il fornetto col timer con i resti della vaschetta di lasagne congelate della Conad in attesa di scongelamento e cottura. Attorno tre scheletri, due adulti ed un infante, con ancora tracce di acquolina in bocca.
Parliamoci chiaro ragazzi. Il reset fu necessario. Eccome!
Citazione:
Elimina"l'uomo-cavallo di Benares che spinge il risciò"
Quando andai la prima volta in Madagascar, nel 2003, c'erano gli uomini che tiravano il "pousse pousse", detto alla francese, tra le stanghe, come cavalli, ma se gli dicevo "risciò", non sapevano cosa volesse dire.
Oggi si sono modernizzati e i "pousse pousse" sono diventati tricicli con il conducente seduto più comodo sul sellino, sempre per trasporto merci e persone.
Chiedi a Francesco.
Ti credo sulla parola....
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