Vi devo confessare una cosa. Non sono ancora riuscito a mandare a memoria le 48.000 specie di curculionidi, ma vi prometto che se mi date ancora un paio di secoli ci riuscirò, compatibilmente con le mie esauste cellule cerebrali. Se di tutti i curculionidi conosciuti al mondo si parla di 48.000 specie diverse, solo del genere Oziorinco si deve parlare di 1.500 specie, curculione più curculione meno. I curculionidi sono anche conosciuti con i nomi volgari di Sigarai e Punteruoli. La Calandra del grano, che faceva imbestialire anche i contadini dell’antica Roma, è uno di questi. E’ stato grazie al lavoro di ingrandimento delle mie foto, fatto da Francesco Spizzirri, che ho potuto, usando l’App di Google Lens, scoprire che si tratta di un oziorinco, detto anche curculione della vite, ed è stato grazie a wikipedia che ho potuto scoprire anche il nome della specie: sulcatus. Non sempre ci riesco. Ho capito che si tratta di un Sulcatus confrontando la colorazione delle elitre: è identica! Si notato perfino le macchie metallizzate di verde.
Altri particolari coincidono, a cominciare dal fatto che siamo in Friuli e di viti e vigneti ce n’è a iosa dappertutto. Poi, il fatto che l’abbia trovato arrampicato sul muro esterno di una palazzina, concorda con le sue abitudini. Esce al mattino, dal rifugio sotto terra e si arrampica sull’albero per raggiungere le foglie con cui fare uno spuntino, tornando poi la sera a ripararsi alla base della pianta, sotto terra. Non attacca solo la vite, ma anche rododendro, azalea, alloro, ginepro. Perché a metà mattinata era ancora lì, fermo sul muro della casa? Forse perché il freddo lo aveva immobilizzato prima di scendere a terra, ma se anche vi fosse riuscito, avrebbe trovato il cemento del marciapiede. Si era perso, quindi, e non era nel posto giusto. Il limite massimo in cui è possibile incontrare gli adulti dell’Oziorinco è ottobre e io infatti l’ho trovato pochi giorni fa. Che stia andando verso la sua fine, a causa del sopraggiungere della cattiva stagione, lo si capisce anche perché la sua antenna destra è stata danneggiata e, lo giuro, non sono stato io! Era quindi menomato e anche questo deve aver influito sul fatto che non avrebbe dovuto trovarsi lì. Come l’avrà persa? Come dice Crozza, imitando Zaia, ora dirò qualcosa che farà incazzare qualcuno: può essere stato un gatto, giacché si sa che i gatti sono i peggiori animali da preda dei giardini: sazi e pasciuti, ma con l’istinto venatorio bello intatto.
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