Fonte: FonteUfficiale.com
Il 18 febbraio 1861, a Torino, gremita di tricolori e festante, si tenne la prima seduta del Parlamento dell’Italia unita. Un momento storico fondamentale, che sanciva l’inizio di un lungo percorso verso la costruzione di una nazione unita e democratica. Completata l’unificazione geografica con l’annessione del Regno delle Due Sicilie, mancava ancora quella amministrativa, economica e sociale. Un compito arduo, ostacolato da egoismi locali e contestazioni al nuovo assetto statale. Le elezioni per il Parlamento, svoltesi a suffragio censitario maschile, videro la partecipazione di una minima parte della popolazione (solo 240 mila cittadini su 22 milioni). I deputati eletti provenivano principalmente dalla nobiltà, dagli ordini cavallereschi e dalla borghesia delle professioni. L’aula del Parlamento, allestita a tempo di record nel cortile di Palazzo Carignano, accolse Vittorio Emanuele II, che pronunciò il discorso inaugurale. Il primo compito dell’assemblea fu di approvare la legge istitutiva del Regno d’Italia, conferendo al Re il titolo di “Re d’Italia”.
Lo Statuto Albertino divenne la carta costituzionale del nuovo Stato, definendo un assetto istituzionale con il Re a capo supremo e il Parlamento bicamerale (Senato e Camera dei deputati) con potere legislativo. In teoria, il Re poteva respingere qualsiasi legge, ma in pratica si instaurò un rapporto di fiducia con il Parlamento. Le sfide da affrontare erano enormi: organizzare la vita amministrativa del paese, ridurre le profonde differenze economiche e sociali, e definire il rapporto con la Chiesa di Roma (questione che trovò soluzione solo dieci anni dopo con la Legge delle Guarentigie). La morte di Cavour, avvenuta il 6 giugno 1861, determinò un periodo di instabilità politica con frequenti cambi di governo. Nonostante le difficoltà, il primo Parlamento dell’Italia unita rappresentò un passo fondamentale per la costruzione di una nazione unita e democratica.
<< Le elezioni per il Parlamento, svoltesi a suffragio censitario maschile, videro la partecipazione di una minima parte della popolazione (solo 240 mila cittadini su 22 milioni). >>
RispondiEliminaE poi ci lamentiamo dell'astensionismo odierno... ;-)
Venga Francia, venga Spagna o Casa Savoia, purché se magna!
Elimina240.000 votanti su 22 milioni. Ah ah ah....
RispondiEliminaChissà in quale lingua abbia pronunciato il discorso inaugurale il corpacciuto Vittorio Emanuele secondo, buzzuro figlio del macellaio di Porta Romana, in Firenze. Il tanghero parlava solo in francese , non conoscendo affatto l'italiano, salvo l'uso del dialetto piemontese, per concupire le contadinelle che scovava nelle campagne durante le sue scorribande venatorie, e lubriche. Pare il sovrano prediligesse il cunilingus, ad onta della sommaria freschezza delle fanciulle agresti, quando non partecipava ad orgette con l'amico Cavour e la contessa di Castiglione, notoriamente ninfomane....
I nostri padri della patria....
Eliminadell italiano NOI ne facevamo volentieri a meno .
Andava benissimo il FRANCESE. Peccato che Napoleone III si sia accontentato di NIZZA e SAVOIA, e non si sia preso anche il PIEMONTE:
Noi friulani stavamo bene sotto l'Austria.
Elimina...non scherzo!
lo so benissimo.. se si vuole vedere qualcosa di bello , ci si deve rivolgere da quelle parti alla influenza AUSTRIACA.
EliminaLe parole chiave per definire l' operazione denominata " unità d' Italia " sono due : Rothschild e canale di Suez.
RispondiEliminaRothschild perché in quel periodo storico erano i finanziatori dei due imperi dominanti , quello inglese ( preso nel 1694 con la creazione della banca d' Inghilterra ) e quello francese ( preso nel 1789 con la " rivoluzione " )
Canale di Suez , allora in costruzione , che avrebbe dato una svolta determinante sia in campo militare che economico.
Essendo la penisola italica proiettata all' interno del mediterraneo , ed essendo il sud della penisola controllato dalla flotta borbonica , si dovevano eliminare questi incomodi concorrenti.
Questo detto in parole povere e per sommi capi.
Per i retroscena e i coinvolgimenti di fatti e protagonisti , per chi ha voglia e tempo di ascoltare per un ora e mezzo , suggerisco questo esauriente video.
https://www.youtube.com/live/gYYjaWE8PiM?si=J0UihZC9GutlSTjj
L'unità d'Italia.
EliminaCitazione "I nostri padri della patria...."
RispondiEliminaI nostri padri li conosciamo ma chi sono le nostre madri?
La contessa di Castiglione....e qualche altra?
Che bella famiglia. Saluti.
Bravo Bobo, le cose andarono esattamente così. Viva il Regno delle Due Sicilie !!! ( ...nzomma )
RispondiEliminaQualcuno ha addirittura fatto un parallelo tra le annessioni che hanno consentito l'unità d'Italia ed il colonialismo.
RispondiEliminaQuesto è il post che ne parla:
https://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2020/04/colonialismo-e-risorgimento.html
Colonialismo e Risorgimento.
EliminaEnrico Montermini, seguivo i suoi interventi sul canale di Ubaldo Croce , sono già diversi anni che non si sente più, da prima dell' anno zero a.c. ( avanti covid ).
EliminaLa storia nascosta dell' unità d' Italia l' ho appresso da lui e da Giovanni Fasanella.