Fin dall’inizio dei tempi, la belva umana ha ucciso gli altri animali, per i più svariati motivi, il primo dei quali era la necessità di cibo carneo. Non tutti gli animali però erano di buon sapore, cosa che ha spinto, in determinate situazioni, ad indirizzarsi verso il cannibalismo. Un secondo motivo per cui la belva umana uccideva gli altri animali, e purtroppo ancora oggi uccide, è la concorrenza. I predatori predano le prede della belva umana, oppure gli animali sottoposti ad allevamento, e questo è bastato per decretarne la condanna a morte. Con i lupi, storicamente, è andata proprio così. Di conseguenza, per secoli i lupi sono stati oggetto di caccia, fino a quando qualche belva umana più lungimirante e caritatevole delle altre non si è accorta che i lupi, oltre che mangiatori di pecore, sono anche belli, e sulla base di tale tenue motivazione ha chiesto e ottenuto che venissero salvaguardati. Qualcosa di simile è successa con gli orsi. Ma la loro salvaguardia è stata intesa come una specie di tregua temporanea, accettata, obtorto collo, come una misura precaria in attesa di ricominciare a cacciarli. Idem per tutte le specie animali, compresi gli uccellini. “Lasceremo in pace i lupi, fino a quando non torneranno ad essere in numero tale da poterli tornare a cacciare”, fu il ragionamento dei bravi e onesti cittadini che si occupavano di gestione del territorio. Ma quella maledetta frangia di estremisti fanatici degli animali, specializzati nel rompere le palle, voleva che la misura di salvaguardia dei lupi, e di tutta l’altra selvaggina, fosse definitiva. La diatriba si è trascinata lungamente, ma per fortuna ora in Italia abbiamo un governo fascista, e un ministro dell’ambiente, che stanno facendo la cosa giusta, ristabilendo l’ordine naturale delle cose e rimettendo orsi e lupi al loro posto, sotto la mira del fucile. E gli animalisti? Lasciateli sbraitare! Lasciate che si divertano, tapini! Lasciate che vadano a Berna il 10 febbraio, ché tanto il deputato Albert Rosti farà finta di dargli retta, ma segretamente farà i nostri interessi, che sono quelli di estirpare la mala pianta dei lupi.
In più, l' umano è anche invidioso di chi riconosce inconsciamente superiore a lui e , così come gode nel vedere in disgrazia un suo simile che ha successo , usa la forza per controllare quello che ritengo l' unico animale veramente libero.
RispondiEliminaNon mi risulta ci siano dei lupi addomesticati , anche nel circo ( altro tasto dolente) ci potranno essere leoni , tigri , elefanti ,orsi , cavalli , ma mai un lupo .
Vero. Corretta osservazione, ma come spiegare allora l'esistenza della razza lupo cecoslovacco? Freeanimals
EliminaSono ibridi frutto di manipolazione.
EliminaQui nel reggiano abbiamo il lupo del gigante , perché tipico dell' alto appennino chiamato parco del gigante , sono incroci , anche se chi li alleva pretende che si accoppino solo tra loro per mantenere la razza.
Ma sempre di manipolazione si tratta
Anche la leggenda del lupo di Gubbio sembra sia da leggersi fra le righe , ovvero il francese di Assisi (Francesco all'epoca era un sostantivo e non un nome proprio di persona), convinse un brigante a smettere di rubare in proprio. Meglio indossare un saio e ammassar beni e denaro per la causa vaticana. "Giaciglio, pane et minestra assicurati, semel in anno, alla bisogna, la facoltade di giacer con homini, foemine ad altri maritate, acciocché lo frutto che ne avesse a scaturire dopo mesi nove, non habbia a gravar su le sostanze de lo convento già misere assai, bensì lasciare lo bastardo a la familia della di lui madre et padre di facciata, per la gloria de lo signore che vede e provvede, et perdona le peccata de li humili servitori sua."
RispondiEliminaBel testo in italiano antico.
EliminaGradirebbe di dimandarti da quale Incunabolo o Infolio ricavato esso est, s'io non sapesse che è farina dello sacco tuo.
Più di così non mi viene...
Laude tibi etiam......contraccambio lodi.
RispondiEliminaOrmai non si dice crepi il lupo alla frase in bocca al lupo. Ma come fa il lupo a sopravvivere se non uccide? Se vi trovaste di fronte a un lupo che sta per uccidere una pecora come posso non stare dalla parte della pecora? I lupi hanno una vita più breve rispetto a quella di un cane, che è già di per sé una vita breve. Sbaglio se dico che la minore durata di vita del lupo dipende dal fatto che si nutre solo di carne delle prede? Non riesco ad uscire dall'altertiva o il lupo o la pecora. Pierro Melis
RispondiEliminaSenza esitazione, con tutto che i lupi mi piacciono, io cerco di salvare la pecora, ma non solo dal lupo, anche dal pastore.
EliminaE allora generalizzando il caso portandolo a un principio il lupo deve sparire morendo di fame per salvare la pecora?
EliminaLa grande pianista che ha comprato negli USA un terreno per i lupi.
RispondiEliminaHélène Grimaud la pianista che ama i lupi - La Stampa
Wikipedia
Hélène Grimaud
Pietro Melis