Teatro Bianchini, tra i rospi e i girini

“Cosa facciamo di venerdì sera, dopo cena, andiamo al cinema o al Teatro Bianchini, tra le coltri e i cuscini? Purtroppo, siccome non abbiamo soldi e dobbiamo risparmiare, ci tocca andare al teatro Bianchini”. E infatti, la mia morosa svizzera, dopo aver sistemato per la notte il gatto e i porcellini d’India, ha indossato un impermeabile e un paio di guanti, ha preso un secchio e una torcia elettrica e si è avviata verso la riva del lago di Lugano. Non l'ha fatto perché non ha soldi, ma perché la sua coscienza la spinge a fare tutto il possibile per salvare gli animali. Pioveva, la temperatura si era alzata e la serata era di quelle giuste. La stagione dei rospi parrebbe cominciata. Quando ha comunicato al gruppo dei suoi colleghi animalisti di aver trovato tre rospi, due femmine gravide, dirette al lago,  e un maschio, una volontaria fra le più attive l’ha raggiunta in breve tempo e, dopo aver camminato su e giù lungo la strada un po’ anche lei, l’ha riportata a casa, poiché la mia morosa non ha la macchina. Il giorno dopo, 10 febbraio, tutto il gruppo, da Lugano, è andato a Berna, per una manifestazione contro la proposta dei cacciatori svizzeri di abbattere i lupi. Questa è la vita dell’animalista medio, all’estero e in Italia. Sono volontarie, animate dalle migliori intenzioni e chiedono giustizia per gli animali, sia quelli che vengono investiti dalle macchine, sia quelli fucilati senza colpa. E anche tutti gli altri.