L'aria della città rende liberi, ma quella dei monti rende cretini!

Testo di Anna Devescovi

Dunque, saprete tutti che un nuovo gravissimo pericolo attanaglia il Trentino-Alto Adige e i suoi indifesi abitanti e turisti: è il feroce Gallo cedrone, detto anche Urogallo. Questa belva è diventata "confidente", vale a dire "problematica" (mai sentite queste parole?), perché ha preso la pessima abitudine di trotterellare per i cavoli suoi in mezzo alle piste da sci, terrorizzando i fragili atleti e minacciando di assalirli con le sue unghione d'acciaio doppio fondo e con il becco grandissimo d'aquila reale morta di fame. Immediatamente, i solerti valligiani bracconieri si sono prodigati nella difesa della propria gente, dei propri armenti e delle proprietà: armati di tutto punto e con tanto di scafandro antigallo, hanno acchiappato l'orribile bestiaccia sfidando il pericolo e sono riusciti miracolosamente a mettere il radiocollare al Gallosaurus rex. Sì, perché voi di città, animalati sempre seduti sul divano, non conoscete affatto la storia dell'Urogallosaurus rex, discendente diretto del tristemente famoso Tirannosaurus rex, non capite affatto, voi buonisti, il terrore che si prova nel trovarsi davanti, sulla pista da sci, uno dei più pericolosi abitanti di quei bellissimi posti! Comunque tranquilli, amici, preparate pure la griglia e la grappa : il prossimo velocissimamente impallinato sarà proprio lui: il nuovo supermostro. Prendiamola in ridere, ma neanche tanto, il Gallo Cedrone è un selvatico e con ciò ho detto tutto, credo.