Ogni giorno, a colazione, a pranzo e, ora che le giornate si sono allungate, anche a cena, mentre mangio guardo fuori dalla finestra e concentro la mia attenzione sulla mangiatoia sospesa che ho sistemato sotto il portico. E’ sempre meglio che mangiare guardando i telegiornali, come facevo una volta. All’inizio, quando avevo appena messo le due mangiatoie, mettevo solo semi di girasole e venivano cinciallegre e cinciarelle. E, raramente, il pettirosso. Li mettevo solo d’inverno. Poi ho scoperto che in certi supermercati, nel reparto cibi per cani e gatti, vendono un mix di semi per “uccelli da giardino” e ora, estate o inverno che sia, tutte le mattine per me è un rito quotidiano fare il pieno della mangiatoia (al momento è in funzione solo una). E’ stato dopo molto tempo che anche i passeri hanno cominciato ad usufruire del cibo, e lo fanno da padroni, mettendo in riga perfino le cinciallegre che, in fatto di grinta, normalmente non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno. La cosa che li fa impazzire tutti, ploceidi e paridi, sono quelle palline di grasso ripiene di semini. Di quelle ne va via una al giorno. Non manca mai, inoltre, il pane vecchio comprato appositamente, tagliato in piccole porzioni. Non ho fatto i calcoli precisi, ma penso che la spesa per il “mantenimento” dei miei uccellini selvatici sia pari a quella per il mantenimento dei miei due cani. In cambio mi offrono uno spettacolo rasserenante durante i pasti, benché non evitino, a volte, i litigi, ma sono divertenti anche quelli. La foto è solo una prova, perché era da tanto tempo che non usavo la macchina fotografica con il teleobiettivo.
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