venerdì 5 luglio 2024

La nostra zootecnia? Non è la mia di sicuro!


Testo di Graziano Ganzit

Nessuno dice che ai tempi delle cd "Quote latte" la EU chiese ai Paesi membri il fabbisogno interno per stabilire le quote per ciascun Paese. L'Italia era talmente squinternata che chiese la metà del fabbisogno venendo penalizzata se qualche allevatore produceva qualcosa in più. E non parlo delle truffe delle cosiddette"quote di carta" delle stalle meridionali che esistevano, vuote, appunto solo sulla carta. Truffe su truffe, la nostra zootecnia si è ulteriormente dimezzata. Al Nord fecero i furbi. Chiesero di più, visto che stavano in fiducia, dalle due volte per la Germania alle 5 volte per la Danimarca. Risultato? Soldi a palate con latte esportato verso l'Italia, aumento della popolazione bovina a dismisura, inquinamento da nitrati alle stelle. Ora si tira il freno e gli allevatori, drogati dai contributi pubblici si ribellano. "Na' fetenzia!" direbbero a Napoli. Ma tant'è! E da qualche parte non protestano? Certamente. Sopra di noi e a lato ci sono Austria e Slovenia che stanno facendo una politica agricola virtuosa viaggiando verso il biologico a tutta birra. Quella è la strada che si chiama Onestà verso le istituzioni e Rispetto verso le leggi della Natura.

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