Testo di Pier Luigi Pinna
Una leggenda narra che il cappuccino sia nato in una caffetteria di Vienna, quando un frate cappuccino aggiunse del latte per attenuare il gusto forte del caffè. Nel settembre del 1683 padre Marco d’Aviano, un monaco cappuccino friulano, fu inviato a Vienna da Papa Innocenzo XI per cercare di convincere le potenze europee a creare una coalizione contro gli Ottomani che stavano assediando la capitale austriaca. Mentre si trovava in una caffetteria, padre d’Aviano avrebbe “corretto” il caffè con del latte e alla nuova bevanda fu dato il nome di kapuziner, cioè “cappuccino" in tedesco. Dal XVIII secolo il cappuccino venne arricchito con aromi, spezie e panna montata, diffondendosi perlopiù in Friuli Venezia Giulia. La sua forma attuale venne definita all’inizio del XX secolo, con l’avvento delle prime macchine del caffè, con cui c’era la possibilità di montare il latte con il beccuccio del vapore.
Bellina la leggenda del frate friulano amante del caffellatte piuttosto che di grappa e slivovitz. Per certi versi un apostata, un rinnegato...
RispondiEliminaA Firenze il cappuccino viene chiamato cappuccio, forse a cagione dello strato di schiuma che copre la parte liquida sottostante? Mah.
Prendendo come base il 1683, bisognerebbe fare una ricerca storica su quando è arrivato il caffè a Vienna, sulla grappa e se all'epoca già esisteva ,e anche se il liquore sloveno era conosciuto nel XVII secolo e se i friulani, in special modo quelli di Aviano, lo bevevano.
EliminaUna ricerca, per me, al momento, troppo onerosa.
Lasciamo in sospeso la questione.
Se lo chiamate "cappuccio", come mi pare anche a Roma, non è secondo me per la schiuma che lo ricopre, ma perché siete gente pratica che non ha tempo da perdere con le parole troppo lunghe.
E quindi, l'avete accorciata.