A me non piacciono le feste,
né i divertimenti programmati, ma non tutti sono come me e quindi, se proprio
si vuole rispettare la tradizione, si può partecipare al cenone vegano di fine
anno. Quelli che stanno a Roma, ovviamente. Cinquantacinque euro mi sembrano un po' tanti, ma ogni cosa ha un prezzo (c'è anche l'orchestrina) ma il menù sembra appetitoso. Ad organizzare la serata sono gli Animalisti Italiani, a conferma che il veganismo non è fatto solo di cupa rinuncia ma anche di gioiosa convivialità.
Ma poi per festeggiare cosa? La vera festa è condividere la gioia e la felicità di vivere e la spensieratezza come quella dei bambini. Per chi le possiede, ovviamente. Combattere ogni giorno per sopravvivere facendo la cronaca di quanto rubano i politici e di come si ingozzino ben bene alla faccia di chi cerca un poì di cibo nei cassonetti ... non è esattamente propedeutico a festeggiare. Complimenti agli amici vegan. Prima o poi festeggerò anch'io assieme a loro. Ciao Roberto.
RispondiEliminaCome ho detto nel testo, non tutti abbiamo lo stesso livello di socievolezza. Io per natura sono un orso, ma con la quantità adeguata di alcol in corpo riuscirei anche a intrattenermi con 50 persone festeggianti.
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