sabato 20 febbraio 2016

Quando il fanatismo diventa un problema psichiatrico



Ayham Hussein aveva solo 15 anni e voleva essere un adolescente come tutti gli altri. Stava ascoltando musica occidentale sul suo lettore cd quando è stato portato via dal negozio del padre dagli uomini dell'Isis e trascinato davanti a un tribunale della Sharia che lo ha condannato a morte: Ayham è stato decapitato in una piazza di Mosul, in Iraq, davanti a centinaia di persone che sono accorse per assistere al macabro spettacolo.



«Ayham Hussein – ha detto ad ARA News un portavoce del Nineveh media centre - è stato catturato dai jihadisti mentre ascoltava musica pop nel negozio di suo padre, nel mercato di Nabi Younis nella zona occidentale di Mosul. È stato portato davanti al tribunale della Sharia che ha deciso di giustiziarlo. Martedì il ragazzo è stato decapitato in una piazza della città. Il suo corpo è stato riconsegnato alla famiglia nella stessa giornata».

Secondo quanto riferito dalla fonte, che ha preferito non rivelare la sua identità, si tratterebbe del primo caso documentato di condanna a morte legato all'ascolto di musica: «Non c'era alcuna decisione formale da parte del tribunale della Sharia che vieta l'ascolto di musica occidentale». In un comunicato di oltre un anno fa, il gruppo terroristico aveva vietato «musica in auto, nelle feste, nei negozi e in pubblico, così come l'affissione di fotografie di persone alle vetrine dei negozi». Poche righe per sottolineare come musica e canzoni fossero proibite dall'Islam in quanto impediscono di pensare a Dio e al Corano diventando una tentazione e una corruzione del cuore».

L'Isis ha imposto il proprio dominio su fasce di territorio in Iraq e Siria attraverso l'imposizione di un regime del terrore dove le esecuzioni per crimini come blasfemia e omosessualità sono all'ordine del giorno.


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