I soldi, la macchina,
i vestiti, il computer, la casa... non li possediamo davvero. Sono
solo “cose”.
Cose che si possono perdere, rompere o rubare.
Possono passare di moda, o possiamo cambiarle
perché ci siamo
stufati di averle intorno. Può arrivare un terremoto e spazzare via
tutto.
Sono solo oggetti, utili magari, ma di passaggio.
Solo il
tempo è davvero nostro, perché di cosa è fatta la vita, se non di
tempo?
Possiamo credere al destino, a qualche dio, al karma, al caso
oppure in niente, ma c’è una verità su
cui possiamo essere tutti
d’accordo: ognuno di noi nasce con una certa quantità di tempo a
disposizione, non sappiamo quant’è, e prima o poi finisce.
Non
importa se sei ricco, povero, bianco o nero. Il tempo finisce per
tutti.
Il tempo allora è una ricchezza limitata, perché non ci
sono entrate in questo tipo di economia.
Non ci sono investimenti
possibili. Ci sono solo uscite.
L’unica cosa che possiamo
controllare è cosa avere in cambio.
Preleviamo due ore del nostro
tempo, e le usiamo per andare in palestra o leggere un libro. Ne
prendiamo otto e andiamo a lavorare, per venderle in cambio di
denaro. Ne prendiamo altre due e
le spendiamo per guardare il Grande
Fratello alla televisione.
Jose Mujica, presidente dell’Uruguay, dice: Non compro le cose con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. Se compriamo un cellulare di ultima generazione che costa come un mese di stipendio, noi non l’abbiamo comprato con i soldi, ma con un mese della nostra vita. Lo vale? Solo noi possiamo stabilirlo, ma è bene saperlo. È bene sapere che quel mese non tornerà mai più indietro. Quanto siamo gelosi delle cose inutili, a volte. Per illuderci di essere ricchi sprechiamo l’unico bene prezioso che possediamo. Per fare qualcosa che abbia veramente un valore, invece, aspettiamo. Troviamo scuse. Rimandiamo a “domani”. Ma alla fine arriverà quel giorno in cui di “domani” non ce ne saranno più.
E tutto il tempo che
avevamo a
disposizione ormai è lì, a terra, sabbia che ci è scivolata dalle
dita mentre eravamo
distratti. Magari a guardare il culo di qualche
puttana famosa in televisione, o mentre entravamo
nei negozi di
abbigliamento pensando di comprarci una personalità. Tutto il tempo
dedicato ad
accumulare cose che non ci porteremo mai nella tomba,
speso per impressionare persone che non
ci hanno dato nulla in
cambio, sprecato a riempirci la testa e la casa di stronzate
inutili.
E assieme ad esso, tutti i sogni e i desideri che non
abbiamo realizzato, le persone che non
abbiamo conosciuto, le parole
che non abbiamo detto, le cose che avremmo sempre voluto fare
ma non
abbiamo mai fatto.
Dovremmo iniziare ad essere più avari del nostro
tempo, amici miei, e più attenti all’uso che ne
facciamo.
Perché
quello che ci rimane è il solo che avremo. E sta scorrendo.
Anche
adesso.
In fondo... è l'essenza della vita.
RispondiEliminaMa chiediamoci anche quante persone resterebbero disoccupate se non spendessimo tempo dentro i negozi, a rimirare il culo della puttana in televisione.
Anche il loro è "tempo vitale", o no?