Testo di Luca Bonvicini
I Catari erano
talmente contrari all’uccisione di animali da preferire la morte
piuttosto che ucciderne uno. Il loro rispetto per la vita fu in
effetti eroico se pensiamo che il modo che gli inquisitori usavano
per stanare un “eretico” era mettere in mano al prigioniero un
pollo e ordinargli di ucciderlo…se si rifiutava era certamente un
eretico e quindi andava sul rogo al posto del pollo, se lo uccideva
veniva rilasciato, in quanto un vero cataro si sarebbe certamente
rifiutato. Dalle fonti dell’epoca ci é noto che per i catari era
difficile portare avanti la dieta vegetariana, rischiavano nientemeno
che la morte se venivano scoperti e adottavano varie “tecniche”. Quando si trovavano loro malgrado a partecipare a banchetti in cui vi
era della carne, generalmente erano costretti a mettersi il cibo in
tasca o a gettarlo sotto al tavolo. Belibasta, l’ultimo predicatore
cataro dei Pirenei, si vantava di essere capace di prendere la sua
parte di carne davanti a 60 persone e di farla sparire senza
assaggiarla, con l’aiuto di un solo credente. Sempre dai rapporti
dell’inquisizione leggiamo di un cataro che afferma:
"Cosa ha fatto di
male questo pollo perché io lo debba uccidere?"
805 anni fa sterminati
dalla "chiesa". La loro unica colpa? Amare la natura e gli
animali.
Buona pasqua ipocriti!
Buona pasqua ipocriti!
anche ora odiano i Vegani...ma Noi non faremo la fine dei Catari...staneremo i cadaveriani e li faremo mangiare gli uni con gli altri!
RispondiEliminaAzzurra Scipioni
"staneremo i cadaveriani e li faremo mangiare gli uni con gli altri!"
RispondiElimina...
che frase di bassa risma... parlare con un simile idioma le mette al pari dei "cadaveriani" di cui lei parla... non mi meraviglierebbe se invece Lei non fosse parte di quella plettora di infami (spesso disinformatori al soldo del sistema) che giocano a mettere in cattiva luce chi per scelta la carne ha deciso di non mangiarla mai più