Testo di Walter Caporale
Eccoli i due ITALIANI ASSASSINI UCCISI OGGI IN ZIMBABWE. Ed io dovrei piangere per la loro
morte??? UCCISI DUE CACCIATORI
PROFESSIONISTI ITALIANI. VIVEVANO IN ZIMBABWE PER UCCIDERE ANIMALI E
GUIDARE SAFARI. Lo Zimbabwe è uno dei
meravigliosi Paesi Africani dove da anni, purtroppo, per far fronte
alla crisi economica, cacciatori assassini europei ed americani
pagano circa 500 euro al giorno per uccidere, legalmente, animali
protetti in altre zone ed in via di estinzione: leoni, elefanti,
rinoceronti, giraffe, bufali...
Claudio Chiarelli si era trasferito da
decenni in Africa per seguire le sue due grandi passioni: la caccia e
la natura. Insieme al figlio, anche lui cacciatore, erano diventati
Guide Safari e per cacciatori. "La morte dei due cacciatori
italiani non mi sorprende", dichiara Walter Caporale, Presidente
degli Animalisti Italiani Onlus - chi semina vento raccoglie tempesta.
Ci dicono che i due cacciatori sono stati uccisi durante una azione
contro i bracconieri. Io frequento l'Africa da molti anni e posso
garantire che purtroppo la corruzione è capillare e diffusissima e
che tutti - italiani e locali - accettano soldi per la caccia anche
di frodo. Le stesse Guardie dei Parchi, pagate in genere dai 100 ai
300 euro massimo al mese, sono le prime ad essere disponibili per i
cacciatori italiani ed occidentali, anche per la loro profonda
conoscenza degli animali e del territorio. Dunque: né santi, né eroi,
né profeti.
I due cacciatori italiani sono morti perché avevano
scelto di vivere in Zimbabwe e di dedicare la loro vita alla caccia
ad animali selvatici. Del resto, Claudio e Massimiliano
sono stati uccisi nelle stesse zone in cui Walter Palmer, il
criminale dentista americano, ammazzò nei mesi scorsi, oltre ad altre
centinaia di elefanti e giraffe, il leone Cecil. In Africa tutti
fingono di combattere il bracconaggio, e magari ogni tanto lo fanno
anche per coprire le apparenze: dopodiché il 90% delle stesse
persone che va a caccia, accetta soldi dai turisti occidentali che
vogliono provare l'ebbrezza criminale, immorale, vile ed ignobile di
uccidere un leone o un elefante".
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