sabato 26 marzo 2016

Le malattie degenerative sono inversamente proporzionali all'alimentazione vegana



Cosa accadrebbe se tutto il mondo adottasse un’alimentazione  vegan? Se lo sono chiesti i ricercatori della Oxford University che hanno risposto con uno studio scientifico, pubblicato sulla rivista Pnas in cui si dice che “si risparmierebbero 8,1 milioni di morti premature da qui al 2050″.  Sempre secondo lo studio anche un cambiamento minore, che limiti il consumo di carni rosse a circa 300 grammi alla settimana, eviterebbe più di 5 milioni di vittime. Ma non solo. I ricercatori hanno elaborato quattro diversi scenari, uno di “business as usual” in cui si mantengono le attuali tendenze in termini di alimentazione, uno in cui si limita la carne a 300 grammi a  settimana aumentando l’apporto di frutta e verdura, uno  strettamente vegetariano e uno vegano. Il maggior “guadagno” in termini di vite salvate, soprattutto per le minori malattie cardiovascolari ma anche per tumori e patologie legate all’obesità, verrebbe appunto dalla scelta di un’alimentazione totalmente vegetale (senza derivati animali), seguita dalla vegetariana (7,4 milioni di morti risparmiate).



Le scelte veg (vegan o vegetarian)  porterebbero anche i maggiori vantaggi in termini di riduzione delle emissioni, del 63% per la dieta vegetariana e del 70% per la vegan, mentre quella “moderatamente carnivora” le ridurrebbe del 30%. I benefici economici per i sistemi sanitari andrebbero dai 700 ai mille miliardi di dollari l’anno.Le diete sbilanciate, con un consumo eccessivo di carne, sono responsabili del maggior peso globale in termini di perdita di salute – affermano gli autori -. Allo stesso tempo il sistema alimentare è responsabile di più di un quarto delle emissioni, ed è una delle forze principali che spingono i cambiamenti climatici”. Purtroppo i ricercatori hanno analizzato solo l’impatto ambientale e sulla salute umana di una dieta totalmente vegetale. Ma, senza dubbio, il risultato più importante sarebbe un altro: aver evitato di uccidere miliardi di animali destinati a finire nei nostri piatti. E oggi sappiamo che è possibile evitarlo. Provare per credere.

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