Se guardiamo alle restrizioni come un provvedimento di carattere esclusivamente sanitario, guardiamo il dito e non guardiamo la luna. Esse sono una rimodulazione delle nostre abitudini, un riplasmare il nostro modo di essere e vivere. L'obiettivo non è tanto perciò il contenimento, l'evitare del diffondersi di una malattia. L'obiettivo è l'uomo e la sua natura più profonda, è smontare e riassemblare il suo modo di intendere l'esistenza stessa. Componenti ed abitudini: queste sono le chiavi interpretative. Tutto il resto è guardare il dito e non la luna.
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