Tutti abbiamo
assistito all'ignominiosa strumentalizzazione di Aylan, il bambino siriano
annegato sulle coste della Turchia, spostato dal luogo dove si era
spiaggiato per metterlo in un posto più confacente, a beneficio del
fotografo. I bambini sono un'arma molto potente nelle mani di chi
controlla l'umanità e si va dalla critica: “Voi pensate agli
animali con tutti i bambini che muoiono di fame in Africa!”, alla
foto del bambino del terzo mondo sorridente nelle pubblicità
dell'UNICEF o di altre parassitarie organizzazioni come l'AIRC, che
fanno leva sull'emotività della gente per spillar denari.
Ma quando noi comuni
mortali, che non siamo soliti frequentare ospedali infantili, ci
troviamo di fronte a casi come quello di Miandrisoa, malato di ernia
inguinale, non possiamo rimanere indifferenti. Io stesso, che ho
scelto di occuparmi di bambini a 4 gambe, andando contro corrente ed
attirandomi le critiche degli specisti, ogni volta che vengo in
Madagascar penso a quanto mi piacerebbe lavorare in un ospedale,
rendendomi utile al fianco di medici e infermieri che danno il
massimo in favore degli sventurati.
E' quello che è
capitato all'amico Alessandro, con cui ho scoperto di avere molte
affinità elettive, oltre allo stesso segno zodiacale, e che
purtroppo se n'è tornato in Italia proprio oggi, lunedì. Alessandro
ha stretto amicizia con un conducente di ciclo-poussy di nome
Stephan, che gli ha raccontato la triste storia di suo figlio
Miandrisoa. L'uomo vive in una casa d'affitto e paga 10.000 ariary al
mese, 2,80 euro, una cifra ridicola se ragioniamo con la nostra
mentalità, ma gravosa se si considera la paga giornaliera di un
conduttore di pousse pousse. A causa della miseria, Stephan non ha i
soldi per ospedalizzare Miandrisoa, come suggerito dal medico.
Ecco che a questo
punto, invitato Alessandro a far visita alla sua famiglia, è
scattato quel meccanismo di solidarietà che rende nobile l'animo
delle persone generose, quale Alessandro dimostra di essere, specie
di fronte a un bambino sofferente. Anch'io mi sono aggregato alla
comitiva, rendendosi necessaria la presenza di Tina come interprete.
La nonna di Miandrisoa, oltre a mostrarci l'enorme sviluppo, dovuto
all'ernia, dello scroto del bimbo, che a due anni d'età pesa solo 6
Kg, ci ha fatto vedere alcune pastiglie di Paracetamol e una
boccettina di sciroppo ricostituente di colore nero, entrambe
perfettamente inutili per guarire dall'ernia.
Tina ha preso la
risoluzione di mandare il nonno di Miandrisoa in ospedale a vedere il
prezzo dell'operazione, esposto all'ingresso insieme a una lista di
tutti gli interventi chirurgici ivi praticati. Siccome c'era il
rischio che il nonno riportasse una cifra più alta, io avevo
suggerito di andare noi stessi in ospedale a verificare il costo, ma
è prevalsa la decisione della nostra guida.
Ci siamo dati
appuntamento per il giorno dopo alle undici antimeridiane e nel
frattempo abbiamo chiesto a Stephan di seguirci con il ciclo-poussi
per caricarvi un sacco di 20 Kg di riso, uno di 5 Kg di fagioli, una
bottiglia di olio e delle bustine di detersivo, tutte cose
graditissime alle massaie malgasce, compresa la madre di Miandrisoa
che non si è mostrata, durante la nostra visita, preferendo rimanere
all'interno dell'abitazione. Noi, del resto, siamo rimasti in cortile
e il bimbo lo abbiamo fotografato attraverso la finestra.
Quando gli
consegnavamo i doni, Stephan non aveva un'aria molto felice ed
Alessandro ha chiesto a Tina se secondo lei il giovane era
imbarazzato, o forse deluso perché voleva i soldi subito, meglio se
in quantità consistente. Speriamo almeno che quando riceverà il
denaro per l'operazione ci voglia ringraziare con un sorriso, anche
se probabilmente Alessandro deciderà di consegnarlo alla timida
madre piuttosto che a Stephan, onde evitare il rischio, tutt'altro
che inverosimile, che la somma destinata al figlio non finisca nelle
sbornie del padre.
Il giorno dopo non
siamo riusciti a sapere il prezzo dell'operazione, perché il nonno
aveva fallito nella consegna richiesta o il medico non aveva voluto
dirglielo. Tuttavia ci è stato detto che il bambino era stato
ricoverato e che sarebbe stato operato entro pochi giorni. Si spera
che questa sia la volta buona e che la donazione fatta da Alessandro
la mattina della nostra partenza per Tanà serva per lo scopo per cui
è stata elargita. Non sapremo più nulla di Stephan e di suo figlio
Miandrisoa, a meno che qualcuno di noi non torni fra qualche anno ad
Antsirabe. Comunque, va bene anche così.
sono totalmente d'accordo con te.......purtroppo.....
RispondiEliminacentri commerciali supermercati e molte volte ospedali sono sempre + infestati da volenterosi creduloni volontari giovani e meno giovani gabbati loro x primi dalla miride di + o - famose organizzazioni pseudoumanitarie che,complice la crisi,sfruttano senza alcun ritegno e remora morale l'immagine di bambini con le malattie + disparate adeguate al momento (ora a natale si scatenano)allo scopo di creare un senso di colpa in noi creduloni così è molto + facile che allentiamo i cordoni al portafogli.......
È UNO SCHIFO INDEGNO DELL'ESSERE UMANO,siamo alla frutta della civiltà odierna.
stessa storia delle adozioni a distanza!!!
Il paradosso e' che la gente dona denari alle stesse organizzazioni che sono responsabili, per lo piu', delle malattie che dicono di combattere.
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