Fonte: Catena umana
Elsa Fornero è passata alla storia per
le lacrime in conferenza stampa al fianco dell’allora Presidente
del Consiglio Mario Monti e per una riforma delle pensioni che ha
rimandato di diversi anni l’agognato riposo per molti lavoratori
italiani. Da quel momento la Fornero non ha avuto vita facile e anche
ora che è fuori dalla politica attiva continua a subire le
conseguenze di quel periodo. A raccontarlo è lei stessa a
Radio Cusano Campus e mentre lo fa non mancano commozione e
lacrime. La Fornero racconta: “Ricevo ancora minacce di morte. Me
ne è arrivata una molto stravagante e molto brutta non più tardi di
quindici giorni fa. Minacce di morte, ma questo mi diceva: ‘stai
tranquilla, so sparare, non rischi la vita, però…’. Io
indubbiamente ne ho sofferto. Vorrei provare a spiegare a tutti che
quello che ho fatto l’ho fatto cercando di aiutare il mio Paese
senza nessun interesse personale”. L’ex ministro del Lavoro
e delle politiche sociali spiega anche che non riceve solo minacce,
ma anche ringraziamenti: “Ricevo anche delle lettere carine, prima
di tutto dai giovani. Ci sono molte e-mail scritte da ragazzi
che vivono in Italia che si sono resi conto che la mia riforma era
indirizzata a loro. Noi pensavamo al Paese. Non mi interessava far
felice Berlusconi o Bersani, la Camusso o altri. Noi guardavamo ai
giovani, pensavamo a medio lungo termine. Molti ragazzi lo hanno
capito e questo è importante”.
se ha veramente detto quanto soprascritto o è stupida o in malafede.....propendo x la seconda!
RispondiEliminase ci sono giovani che credono veramente che la riforma è x il loro futuro hanno ragione.....sono fottuti.....come anche i meno giovani che si troveranno ad andare in pensione a quasi 70 anni........se mantengono il loro posto di lavoro con il vecchio contratto.
ci hanno svenduti alla finanza straniera x i denari,simo diventati i negri d'europa....un poco lo eravamo anche prima.
si avvicinano tempi bui.
I famosi "sacrifici" di cui parlava sono stati interpretati come offerte di vite suicidate, date in omaggio al Demiurgo, dio della morte.
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