Fonte: Corriere delle Alpi
FELTRE. Fanno le bizze come i bambini
annoiati e gettano per la strada la spesa se nelle sporte non ci sono
le bevande che vogliono loro o se il riso non è nella confezione che
si aspettavano. Le due coppie di nigeriani e la donna in stato di
gravidanza che convive con loro nella casa di via Po, hanno
oltrepassato il limite, l'altro giorno. E i vicini di casa, quasi
tutti anziani e con una pensione da fame, questa volta non hanno
proprio retto l'affronto. La spesa che gli operatori avevano fatto
per i migranti, provvedendo ai bisogni alimentari in base a una lista
concordata con la dietista, è finita sparpagliata sulla strada, dopo
un gesto di stizza.
Ed è stato proprio questo "spettacolo"
a far salire ai massimi livelli l'indignazione dei vicini. Tanto che
sono stati allertati i responsabili dell'accoglienza dei rifugiati
richiedenti asilo e sono stati interpellati gli operatori che si
occupano di inserimento. Sono questi che hanno spiegato ai residenti
di provvedere, in tutto e per tutto, ai bisogni primari degli ospiti
che hanno ciò di cui abbisognano. L'intervento più difficile che
qualche volta non sortisce l'effetto sperato, è piuttosto quello
sull'aspetto “educativo” di giovani nigeriani, per natura e
cultura poco inclini a iniziative semplici come quelle di tagliare
l'erba e rassettare i cortili della casa assegnata, o di usare lo
stendino, di cui sono stati dotati, anziché stendere tutti i panni,
come fanno abitualmente in via Po a mo' di retaggio africano, sulle
reti di recinzione. Stessa cosa con il cibo, hanno detto
gli educatori: se si intestardiscono di volere l'aranciata o la coca
cola al posto dell'acqua minerale o se non vogliono il riso normale
perché si impuntano su un'altra qualità, inscenano delle eclatanti
azioni di protesta, come quella di gettare gli alimenti sulla strada.
Il processo di integrazione non è né breve né semplice, hanno
spiegato gli operatori ai vicini di casa, nemmeno quando i migranti
vengono rimproverati e anche minacciati di perdere il permesso di
accoglienza.
E poi, come in tutte le società e in
tutti i contesti, va tenuta in considerazione la complessità della materia umana.
Una delle donne di via Po ha appena avuto un bambino, e può essere
psicologicamente più reattiva, un'altra si avvicina al termine di
gravidanza. Può non essere facile la convivenza fra loro. Non lo è
nemmeno per i vicini di casa.
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