giovedì 3 novembre 2016

Un'Italia all'acido solforico



Acido solforico e solfidrico, poi carbonato di calcio e vari metalli pesanti (cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo, rame e zinco): questo quanto “galleggerebbe” nel sottosuolo di Vighizzolo, a seguito di analisi Arpa (in realtà commissionate mesi fa) sui terreni della frazione di Montichiari purtroppo nota per le discariche, i miasmi e ora perfino i malori dei bambini a scuola. Tutto nella norma di legge, almeno così sembra: ma le concentrazioni di alcune sostanze, in particolare acido solforico e carbonato di calcio, avrebbero superato la soglia del “sospetto”. Comunque ancora si indaga sulle cause del tanfo, che un paio di settimane fa ha intossicato una quindicina di bambini, e pure due insegnanti. Le ipotesi son sempre quelle: in primis le esalazioni da discariche – era già successo un quinquennio fa – tra cui l'intensa produzione di acido questa volta solfidrico, oppure l'utilizzo di fertilizzanti chimici nei terreni agricoli. Ipotesi più remota, ma comunque da non sottovalutare.



Ma cosa sono i composti rilevati? L'acido solforico è liquido a temperatura ambiente, incolore e inodore, utilizzato anche per la produzione di fertilizzanti o per il trattamento delle acque di scarico.
L'acido solfidrico invece è “volatile”, un gas incolore (a temperatura ambiente) e che si contraddistingue dal caratteristico odore di “uova marce”. E' considerato “estremamente velenoso”, e una prolungata esposizione può essere addirittura mortale. Sicuramente meno pericoloso il carbonato di calcio, il maggiore componente del calcare sciolto nell'acqua. In natura, è il materiale che costituisce una grande varietà di tipi di roccia, tra cui il marmo. Subisce decomposizione per riscaldamento o per contatto con sostanze acide, liberando anidride carbonica.



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