Fonte: Alessandria Oggi
Tra i documenti hackerati da DCLeaks – il sito Web istituito nel giugno 2016 scopritore di notizie riservate, esperto nello spionaggio informatico – c’è anche la lista degli alleati dello speculatore ebreo George Soros: “Mapping. Reliable allies in the European Parliament (2014 – 2019)”. In questa lista, il “Kumquat Consult”, agenzia di lobbying con sede a Bruxelles incaricata da Soros, presenta, ai vari settori delle organizzazioni dello speculatore finanziario, un’anagrafe degli alleati ritenuti “affidabili” presenti nel Parlamento Europeo. Politici sui quali “poter contare” al fine di costruire relazioni “durature e di fiducia”, volte a promuovere il programma politico della “Open Society Foundation”.
Il dossier di 177 pagine, come scrivono gli stessi autori nell’introduzione, si propone di “fornire all’Open Society European Policy Institute e all’Open Society network intelligence una dettagliata mappatura riguardo a tutti i membri dell’Europarlamento propensi e disponibili a sostenere gli obiettivi programmatici dell’Open Society, durante il quinquennio di legislatura 2014-2019”. La società di lobbying ha passato in rassegna tutti i membri dell’Europarlamento, le 11 commissioni e le 26 delegazioni, così come gli organi decisionali più alti del Parlamento Europeo, per arrivare a definire la lista di coloro che sono considerati “idonei” a supportare le linee programmatiche della “Open Society”. La conclusione è che di questi, ben 226 possono essere considerati, per il loro profilo e background politico, cooptabili dalla “Open Society”.
Gli italiani presenti in questa lista sono in ordine alfabetico: Brando Maria Benifei, Sergio Gaetano Cofferati, Andrea Cozzolino, Isabella De Monte, Elena Gentile, Roberto Gualtieri, Kashetu Kyenge, Luigi Morgano, Alessia Maria Mosca, Pier Antonio Panzeri, Gianni Pittella, Elly Schlein, Barbara Spinelli e Daniele Viotti. Se è vera la notizia di DCLeaks, almeno tre sono ebrei: Roberto Gualtieri, Isabella De Monte ed Elly Schlein. Gli altri sono solo compagni. Noi non abbiamo niente contro gli ebrei, ma non si può negare che siano sempre fra i piedi.
Non se ne può più.
A Gualtie’, e facce lavura’!
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