Fonte: LOVE MY PET
Con una spesa di quarantacinque milioni di lire, tutti a suo carico, Totò fece costruire un canile, che chiamò “Ospizio dei trovatelli”, per ospitare quei cani randagi che riuscivano a scampare alla caccia degli accalappiacani romani. Ad ognuna delle bestiole Totò aveva dato un nome: Stortone, che aveva le zampe anteriori sbilenche; Tabù, che era un incrocio di molte razze; Rosina, Martino..... Ben presto i cani, da venti, diventarono duecentoquarantacinque e Totò non li abbandonò mai. Anzi, una volta, per uno di loro che non aveva le zampe posteriori, aveva fatto costruire un congegno con due piccole ruote, in modo che, sia pure a fatica, potesse muoversi.
Antonio de Curtis, in arte "Totò".
Nessun commento:
Posta un commento