domenica 9 agosto 2020

Facciamo parlare i diretti interessati


Testo di angy.co (Twitter)

Il Bambino Matteo, di 12 anni, che pone delle domande sui nuovi banchi da scuola! E se viene un terremoto dove ci ripariamo? E lo zaino dove lo mettiamo? E l’astuccio? E il disegno come lo facciamo? E le squadre di tecnologia? E il righello lungo?




4 commenti:

  1. Il bambino di 12 anni ha ragione. Ancora non capisce che si tratta di provvedimenti temporanei. Non si pensa al futuro. Si lucra, si specula su questi trabiccoli che non servono a nulla. Profitto immediato, fumo negli occhi. I giovani non avranno futuro, glielo stanno rubando, ipotecando. La scuola ritornerà ad essere elitaria,la massa verrà intronata di puttanate da remoto, direttamente sul divano di casa. Quando non si realizzano cose destinate a durare nel tempo, significa che non vi è un domani, nei piani di chi conta. Essere anziani, ai giorni nostri, è un privilegio.

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  2. Bla bla bla. Ma i soldi che dicono di “stanziare” [assegnare, destinare] li hanno solo nel loro cervelletto bacato, ché quelli che “avevano” se li sono pappati da un pezzo

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  3. Questo ragazzo è troppo intelligente per il ministro dell'istruzione(sic!).

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