lunedì 10 agosto 2020

Il pensiero di una svizzerotta provinciale sul paese dei cachi


Testo di Giulia Ratti

Vorrei cercare di spiegarti il mio punto di vista sulla discussione che abbiamo avuto ieri e che via WhatsApp era assolutamente impossibile sviluppare. Prometto che non parlerò di animali non umani (almeno di quelli tuttora esistenti) e nemmeno dei soprusi che l’uomo bianco ha perpetrato da sempre nei confronti degli altri popoli. Le migrazioni hanno fatto da sempre parte della storia e della natura umana. Basti pensare che la nostra etnia viene chiamata caucasica ma qui non siamo nel Caucaso! Quindi è evidente che questo popolo venuto dal Caucaso si sia spostato e insediato nelle nostre terre. Nel corso dei secoli scorsi si sono susseguite le invasioni barbariche con relativo sterminio delle popolazioni autoctone. 


Ciò che sta accadendo ora non è una migrazione di conquista con relativi eccidi ma una migrazione di carattere economico che in ogni caso anche se in modo più subdolo può avere conseguenze catastrofiche. Chi non ha i mezzi di sussistenza nella propria terra si sposta nei cosiddetti paesi ricchi pensando di trovarci il bengodi, ma ciò porterà a impoverire i paesi benestanti e si scatenerà una guerra tra poveri. Ciò succede perché siamo in troppi, gli umani si sono riprodotti in modo esponenziale, le risorse non sono ripartite in modo equo, e la natura umana è propensa all’avidità e all’egoismo. Ciò comporta che le fasce meno abbienti della popolazione si ritroveranno in concorrenza fra loro con conseguenti attriti. Un esempio pratico: se io ho un’abbondante piatto di spaghetti posso invitare il barbone che vive sotto casa e dividerlo con lui, ma se ho solo quattro spaghetti è assurdo che lo inviti a mangiare due spaghetti a testa. Il risultato sarebbe che saremmo in due a patire la fame e ci prenderemmo per i capelli per rubarci quei pochi spaghetti. Eppure c’è chi ci guadagna a portare il barbone a casa mia e non gliene frega niente se poi ci massacreremo a vicenda. 

Per quanto riguarda la natura il suo scopo è quello di portare avanti la vita. Ai nostri occhi appare estremamente crudele, ma in natura il più debole è destinato a soccombere a vantaggio del più forte. Molte specie si sono estinte perché il loro habitat non era più adatto alla loro sopravvivenza. L’essere umano ha contribuito molto in questo, soggiogando e modificando la natura a suo piacimento. Infatti è l’unico animale che sporca nel piatto dove mangia. La natura ha un incredibile potere di rigenerarsi. Ne è stato un esempio evidente, il notevole miglioramento della qualità dell’aria durante il Lockdown. Ma tutto ha un limite, e quando la natura non sarà più in grado di sopportare  le nostre continue violenze nei suoi confronti, il mondo diventerà invivibile per la nostra specie e ci estingueremo come i dinosauri. Poi tutto riprenderà da capo con le specie che riusciranno a sopravvivere ai nostri disastri.

Tu affermi che la razza bianca è la culla della cultura e della civiltà. Innanzitutto non parlerei di razze ma di etnie e ognuna ha o meglio ha avuto una sua cultura e civiltà. Prenderò come esempio l’Italia, non per parlare male dei vicini di casa ma perché è un esempio molto indicativo e inoltre noi svizzerotti siamo piuttosto provinciali. Quando si parla di cultura riferita all’Italia vengono in mente nomi come Dante, Petrarca, Leonardo da Vinci, Giotto, Raffaello, Alessandro Volta, eccetera. Ma dimmi, quale sarebbe la cultura odierna in Italia? Culi e tette che ballano giorno e notte in televisione? Bambinoni in mutande che vengono pagati milioni per tirare i calci a una palla? Politici buffoni, disonesti e corrotti che fanno il loro teatrino dallo schermo? Forse ha ragione Elio e le storie tese quando parla di paese dei cachi. E in tutto questo, il cosiddetto imbarbarimento dovuto all’afflusso dei migranti non ha avuto nessun ruolo. Ciò che vale per l’Italia (che ho presa come esempio solo perché è il paese che ho più vicino e conosco meglio) vale per  l’intero mondo occidentale. Se la natura ha deciso di cambiare un po’ il sangue di questo popolo degenerato (mi riferisco a tutti gli occidentali) con qualche incrocio di etnie, probabilmente è un estremo tentativo per salvarci dall’estinzione.

4 commenti:

  1. "Ogni etnia ha una sua cultura e civiltà".Senza dubbio.

    https://www.youtube.com/watch?v=GX2_aumadmk

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    1. Personalmente, tenderei ad escludere che gli uomini primitivi abbiano una qualche loro....cultura e civiltà.

      Cani mangiati dagli africani.

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  2. Gli occidentali sono un popolo degenerato, gli altri non sono da meno.

    L'uomo vive in contrasto, in antitesi, in ispregio della natura e dell'ambiente che lo ospita. La natura perché dovrebbe salvarci, quindi. Mescolandoci con negri e magrebini, poi.... Teoria risibile, a mio parere. Roba da discussioni pomeridiane sul lungolago di Lugano, immersi nel silenzio. I bimbi non strillano, le mamme non imprecano, gli uccelletti non cinguettano, le auto ed i tram non fanno rumore... Roba da spararsi nelle palle.

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    1. A Lugano ci son stato (senza Bonetti): è come essere a Milano, con tanta acqua vicino, ma senza il traffico caotico.


      La Natura per me è più matrigna che madre. Perciò è lecito andare contro natura, se questo facilita la nostra esistenza, ma senza esagerare, anzi facendolo rispettosamente.

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