venerdì 22 settembre 2023

Gli accademici ci offendono senza rendersene conto


Me: Scusi signor Panzieri, ma questo è uno dei post più sciocchi che io abbia letto finora. Si tratta di una provocazione e le provocazioni non vanno raccolte. Se invece intende aprire un dibattito serio, io mi dichiaro a disposizione, ma non con questi offensivi presupposti.

Leandro Panzieri: Signor Duria, leggo sempre con attenzione i suoi post e confesso che mi capita di non essere d'accordo con le osservazioni e i principi esposti, mentre altri li condivido appieno. Non ho capito in che cosa trovi offensivo il post che ho riportato e neanche su che cosa dovremmo aprire un dibattito. I due modelli, sinteticamente messi a confronto, sono reali e si differenziano per un punto fondamentale: la presenza o l'assenza del dubbio: l'uno fatica anni per arrivare a comprendere un fenomeno, contestato e criticato anche aspramente dai suoi pari (mi viene in mente Einstein, la cui teoria fu rifiutata per anni, fino a quando durante una eclisse osservata in Africa, un fisico inglese fece delle misurazioni che confermarono). L'altro, invece non ha dubbi, perché si affida allo sciame delle informazioni e di dati incontrollati che rimbalzano all'interno della rete. Mentre i primi conoscono gli argomenti, si confrontano su scala planetaria e non fanno post su FB, i secondi pubblicano post nei social trattando argomenti spaventosamente complessi senza saperne nulla: ne ho letti sulla meccanica quantistica e credo che Schroedinger si rivoltasse nella tomba.


Me: Gentile signor Panzieri, non ce l'ha ordinato il medico di aprire un dibattito, ma alcune cose è giusto che lei le sappia. Il post è per me offensivo perché, appartenendo io alla categoria dei cosiddetti, dispregiativamente, complottisti, mi offende perché mi dà dell'ignorante credulone, mentre è vero il contrario. Internet per me non è l'unica fonte su cui baso i miei studi e mi considero sapiente, nel senso letterale, anche senza avere una laurea in qualsiasi materia. Il dubbio fa parte del mio bagaglio culturale e del mio metodo, cosa che invece molti laureati sapientoni trascurano. Fino ad oggi, i complottisti l'hanno azzeccata su tutti i fronti, per il semplice fatto che la verità prima o poi viene a galla. Inoltre, internet è uno strumento popolare, se consideriamo che il PC ce l'hanno tutti, e permette al popolo di accedere a quelle informazioni che altrimenti i sapientoni spocchiosi terrebbero per sé, come fanno anche i capi del governo, palesi e occulti, sempre allo scopo di dominare il popolo. E qui purtroppo ci riescono alla grande. In quanto alle varie tematiche, nessuno è perfetto e tutti possono sbagliare, anche gli arroganti scienziati che si permettono di insultare me e la categoria a cui appartengo.


Leandro Panzieri: Signor Duria, lei si definisce ‘complottista’ ma io non so che cosa sia per lei un complottista. Per me la figura del complottista è quella descritta nel post che ho copiato e da come si descrive non rientra nella categoria ipotizzata nel post. Dunque non c’è ragione di risentimento. In realtà, abbiamo due approcci diversi: per diverse ragioni, ho vissuto per 40 anni vicino a membri della comunità scientifica e conosco il rigore (con rarissime eccezioni, rapidamente venute a galla) dei suoi metodi, durissimi e talvolta crudeli, nel validare, dubitare e anche confutare delle teorie. Io sono un vecchio ingegnere con un master in economia aziendale amo gli animali, ma non mi permetto di dare giudizi su come educare un cane o esprimere giudizi in fatto di astronomia o di fisica delle particelle, perché non ne so niente. Leggo i giornali e dei libri, ma non mi metto a discutere o a contestare, perché non sono competente, mentre ci sono persone che studiano quei problemi da decenni. La competenza viene confusa con le opinioni: queste ultime sono personali e riguardano la politica, le religioni, i rapporti umani. La scienza e la tecnica sono un’altra cosa. Io la penso così e non me ne voglia signor Duria: io leggo sempre i suoi post, spesso interessanti e la ringrazio per questo.


Me: Anch'io la ringrazio per i suoi modi cortesi. Aggiungo che secondo me la Scienza non è libera, e non lo è nel momento in cui prende finanziamenti dalle multinazionali, che obbligano gli...scienziati a fornire dati favorevoli alle multinazionali stesse. Ma oltre a questo grave handicap, c'è la filosofia meccanicistica di fondo, che permea la mente di molti cosiddetti scienziati. Lo so perché negli ultimi 40 anni ho combattuto contro i vivisettori, sadici che, mettendosi un camice bianco addosso, si considerano dei padreterni. Anche quella è scienza? A livello teorico tutto è bello e buono e gli scienziati sono tutti dei santi coscienziosi, ma poi, a livello pratico, sono proprio così?

11 commenti:

  1. Lo schema del sig. Panzieri andrebbe bene nel caso di un mondo scientifico libero e indipendente
    Ma visto che così non è aggiungerei un terzo schema :

    - l' industria crea un problema per i più svariati motivi , lucro controllo , potere ... in qualsiasi campo , sanitario , alimentare , climatico , tecnologico ( un virus , un cambiamento climatico , un inquinamento )

    - finanzia istituti di ricerca e tutto il mondo scientifico per portare dati che confermano ( anche in minima parte , e a volte nemmeno quello)il punto di partenza e , indirettamente, quello di arrivo della ricerca.

    - porta l' argomento in tutti i canali informativi che controlla , martella l' opinione pubblica sulla tesi utile al fine da perseguire , taccia e deride gli sparuti ricercatori o scienziati che la pensano diversamente e non a libro paga.

    - arrivata alla conclusione già programmata emette il dogma : lo dice la scienza, non vorrete mettere in dubbio la scienza?

    Caro sign. Panzieri, si metta l' animo in pace , è finito il mondo in cui si poteva emettere qualsiasi sentenza dall' alto di un autorità autoconferita , ormai la gente preferisce brancolare nel buio piuttosto che dare ascolto alle vostre assurdità.

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    1. Domani lo pubblico, grazie. Sei un valido collaboratore. (Freeanimals)

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    2. Ottimo fondo, concordo. Essendo le risorse, le riserve, al lumicino, ovvero troppo oneroso trovare mezzi alternativi per procacciarsele, considerato che i precari, come dice il pingue Greg, sono sempre più smaliziati, e non si incantano più con i dogmi fideistici o con gli assiomi "scientifici ", considerato tutto questo,
      si potrebbe ipotizzare giunto il momento per un bel reset. Palla al centro. Ma con comodo.....

      Ergo inutile traghettare la negritudine verso il mondo occidentale tout court, inutile sostituire una religione abramitica con un'altra, forse tempo e denari sprecati, forse. Se io fossi un arconte cambierei videogioco, conoscendo il mio carattere....

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  2. Forse è l'uso del termine 'complottista' ad essere improprio.
    Un conto è credere per principio che OGNI COSA sia frutto di un complotto.
    Altra cosa è essere guidati dal dubbio quando si esaminano le affermazioni main-steam.
    Purtroppo informarsi in modo davver completo non è assolutamente facile.

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    1. E' proprio il dubbio che ci rende...complottisti! (Freeanimals)

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  3. "Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza." cit.

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    1. Il problema è che alcuni..."accademici" non sono per niente idioti. Anzi. (Freeanimals)

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  4. Il dubbio è scomodo, ma solo gli imbecilli non ne hanno!
    (cit.)

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  5. Lo schema della scienza di oggi da proporre al signor Panzieri, invece è il seguente:
    Invento un fenomeno (al posto di "osservo")-
    formulo un dogma per convincere (e non una teoria per spiegare)-
    non progetto alcun esperimento (non ne ho bisogno, poiché si basa su un costrutto falso)-
    non ho pertanto bisogno di confermare una teoria, poiché la teoria in questione è pianificata a tavolino-
    ho fatto un passo avanti (si, verso il burrone).
    Luigi S.

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