martedì 19 settembre 2023

Un galantuomo, un vero raffinato signore!


Fonte: Il Fatto Quotidiano

“Le forze dell’ordine devono applicare il decreto (è una circolare, ndr) ministeriale, che a Lac, Lav o Wwf non piaccia non me ne frega un cazzo. Gli ambientalisti non hanno vinto un cazzo”. Il linguaggio colorito è dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Pietro Fiocchi, cacciatore, a lungo alla guida di uno dei rami dell’omonima azienda di famiglia che produce munizioni. Fiocchi era ospite di una diretta di Caccia e Dintorni ed era invitato a parlare della questione relativa all’utilizzo del piombo nelle zone umide (fiumi, torbiere, laghetti) in vista dell’apertura della stagione venatoria. L’uso è stato vietato da un regolamento dell’Unione europea, entrato in vigore dallo scorso febbraio. I ministeri di Ambiente e Agricoltura, con una circolare del 9 febbraio (e non un decreto, come ha ripetuto più volte Fiocchi), hanno cercato di aggirare il regolamento, ma lo scorso 5 settembre il Tar del Lazio ha bocciato il documento del governo (su ricorso di Lac e Lav) poiché “inidoneo a incidere sulle puntuali previsioni del Regolamento sovranazionale”. Tuttavia, nella diretta, Fiocchi invita più volte i cacciatori a fare quello che hanno sempre fatto (e dunque ricorrere al piombo nelle zone vietate) perché “il decreto (la circolare) è valido, è validissimo. Non è stato bocciato”. Tanto che, nello scenario in cui un cacciatore venisse fermato dalla forestale, Fiocchi recita la formula da dire: “Noi siamo in possesso del decreto ministeriale che mi dice che io sto facendo un’azione legale”. La verità – al di là del fatto che la circolare del governo non ha alcun valore – è che un cacciatore rischierebbe un’ammenda (sanzione penale) per la violazione della legge sulla caccia (articolo 30, 157/1992).

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