Testo di Diego Caffaro
Accovacciato sul cuscinone del divano, sognavo guardando i documentari di natura. Correva l'anno 1997, a quanto mi ricorda mia madre, a soli 6 anni ero un fanatico per tutto ciò che riguardava gli animali. La domenica il nonno mi portava lungo i sentieri in montagna e con il binocolo più grosso del mio viso osservavo con la bocca spalancata quelle creature che fanno delle pendici la loro casa. Poi, il sistema, le opportunità o il destino mi ha fatto prendere strade diverse, pur sempre sognando ogni volta che i miei occhi si posavano su qualcosa di selvatico. Poco prima dei 30 anni, quasi per caso scopro la fotografia, non ne sono mai stato appassionato, ma fiuto la possibilità che forse è l'unico modo per avvicinarmi a quel mondo animale che da sempre è radicato dentro di me. Così inizia il mio viaggio senza ritorno, in questi tre anni ho cercato di apprendere tanto da tante persone, molti sono stati scorbutici e poco educati e io non dimentico, ad altri invece va il mio ringraziamento per la pazienza e la volontà di aiutare a portare avanti il sogno di qualcuno. Ora, con la consapevolezza di dover imparare ancora tantissimo, ma con qualche sicurezza in più mi appresto a realizzare un progetto per me importante con il compagno di avventura Paolo Della Rocca. Dedicato a tutti coloro che hanno un sogno, dedicato a quelli con la puzza sotto il naso e a tutti quelli che nel bene o nel male ogni tanto mi hanno rivolto un pensiero.
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