mercoledì 20 settembre 2023

Gli alberi sono la nostra memoria storica


Testo di Woody

È sopravvissuto a tutto, tranne che all'uomo! Nella foto una sezione trasversale della sequoia “Mark Twain Tree” con l’indicazione di vari eventi storici di grande portata avvenuti durante la vita dell’albero, dal 550 al 1891, anno in cui fu abbattuto. "Mark Twain Tree" era una sequoia situata nel General Grant National Park (ora Kings Canyon), alta 100 metri e con una circonferenza alla base di 27 metri che dopo tredici settimane di duro lavoro venne abbattuta dai lumberjack Bill Mills e S. D. Phips, nell’autunno del 1891. Questo periodo in America, come in tante altre regioni del mondo, viene ricordato come la "logging era", un periodo dove la corsa al guadagno portò ad un abbattimento incontrollato di alberi alcuni centenari, o millenari come in questo caso. Due sezioni trasversali del tronco, dal diametro di quasi 5 metri, vennero smontate in dodici pezzi e spedite a New York e Londra, dove sono attualmente esposte all’American Museum of Natural History e al British Museum. Questo albero ha resistito a migliaia di tempeste, freddo, fulmini, parassiti. Con la più totale indifferenza ha continuato a crescere indisturbato mentre l'impero romano stava vedendo il suo tramonto, mentre Carlo Magno veniva incoronato, era lì quando Colombo scoprì l' America. È sopravvissuto a tutto, tranne che all'uomo!

3 commenti:

  1. Da quando sono cominciati gli abbattimenti in grande stile dei fratelli con le foglie, in ispecie in questi ultimi tre anni (oltre alle – atti orrendi! - capitozzature di molti , ferite aperte, favorenti probabilmente l'introduzione nel loro tessuto di agenti disseccanti e mortiferi), ho pensato che, oltre alle interferenze per le ormai ubiquitarie torri di controllo (5G), dovessero essere importanti per altri reconditi motivi.
    Ed ho ritenuto anch'io che possano racchiudere una memoria o qualcosa che gli umani non devono conoscere.

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  2. Gli alberi sono il collegamento fra il sopra e il sotto.
    La loro conformazione è speculare, i rami si elevano verso il cielo e le radici affondano nella terra nella medesima forma.
    Gli antichi lo sapevano , i rituali pagani si svolgevano in radure , gli alberi secolari venivano venerati.
    La chiesa cattolica proclamò una vera e propria opera di distruzione di alberi secolari per sradicare pratiche di culto che interferivano con la sua dottrina.
    Più ci si allontana da Roma e più si ha probabilità di trovare ancora alberi di grandi dimensioni resistenti da secoli.
    Altra storia è quella sequoie americane , qui siamo di fronte ad una " civiltà" che per affermarsi usa a piacimento tutto ciò che la circonda per il solo gusto di farci un guadagno monetario.
    Le poche e confuse informazioni sul ruolo secolare degli alberi le ricordo da un intervista di Michele Giovagnoli alla presentazione del suo libro " la messa è finita"

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  3. Sì, grazie Bobo, conosco quello che dici, mi sgorga anche da dentro ed è frutto del rispetto e dell'osservazione della Natura (conosco anche il Giovagnoli: ho lì i suoi libri, un giorno sicuramente li leggerò).
    In effetti da diversi anni (con un crescendo spasmodico dopo il Coviddi) mi chiedo come caxxo fa la gente a non rendersi conto che non è normale che gli alberi, che cadano a terra, abbiano un apparato radicale esiguo e che tutta questa anomalia è causata da tutto ciò che scende dal cielo e dall'elettromagnetismo.
    Ma non osservano e non collegano.
    Soprattutto non azionano l'intelligenza del cuore (che stenta a svilupparsi e che dovrebbe contraddistinguere un bipede).

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