venerdì 4 marzo 2016

A Tonco (Asti) lo fanno con i tacchini morti



Il giorno dell'Oca è una celebrazione che si svolge a Lekeitio, un comune spagnolo nei Paesi Baschi, nell'ambito del Festival di San Antolín, normalmente verso il 5 Settembre. Il Festival, che ha più di tre secoli, era riservato solo ai marinai. La gara consiste dell’appendersi al collo di un'oca, mentre il cavo che regge l'animale viene alzato e abbassato sotto la superficie del mare. L'obiettivo è rimanere appesi fino a strappare, con il peso del proprio corpo, il collo dell'animale ottenendo così la sua testa come trofeo. Tras los Muros, che ha pubblicato le foto, afferma che tutte le oche che si vedono sono vere, anche se si tratta di animali che erano già morti prima di essere appesi.


In passato però LE OCHE ERANO VIVE. Fino al 1984 infatti sono stati utilizzati ANIMALI VIVI, che venivano decapitati STRAPPANDO loro il collo, spesso dopo numerosi tentativi. Gli animali morivano dopo una LUNGA AGONIA, sotto gli applausi e le risate del pubblico e dei partecipanti. Le oche sono esseri senzienti in grado di provare delle emozioni, paura e dolore. Solo dopo le continue proteste degli animalisti, che chiedevano rispetto per questi poveri animali, si è deciso di ucciderli due ore prima della gara. Non che fosse un gran risultato, visto che questi animali venivano comunque uccisi per puro divertimento, ma almeno non venivano torturarti per diverso tempo prima di morire. Dal 2006 hanno iniziato ad usare degli animali in gomma ma sembra che la decisione non abbia nulla a che fare con il rispetto per gli animali ma che sia stata presa per paura dell’influenza aviaria.


Nel 2014 è stata data la possibilità ai partecipanti di scegliere se gareggiare con oche vere morte oppure oche finte in gomma. Su quasi 90 partecipanti solo 14 hanno votato per gareggiare utilizzando oche artificiali. Il resto dei partecipanti voleva poter strappare il collo di un’oca vera. È un passo in avanti il fatto che ora vengano usati degli animali artificiali ma l’atto in sé, ovvero quello di strappare il collo di un animale (anche se finto), rappresenta comunque un brutto gesto e un impedimento per la formazione di una società rispettosa verso gli animali. Mantenere vive tradizioni simili significa non volersi evolvere in una società più consapevole, rispettosa e compassionevole.


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