giovedì 10 marzo 2016

Cresce l'esasperazione


Fonte: Il centro

TERAMO. Più che un avvertimento è una minaccia, la promessa di una ritorsione violenta e implacabile. Sul tronco di uno dei tigli che costeggiano viale Cavour, nella zona sotto contrada San Venanzio, è stato affisso un foglio A4 con un messaggio scritto al computer che, per quanto iperbolico nei contenuti, è un concentrato di rabbia, intolleranza e giustizialismo fai da te. La prima frase chiarisce subito chi sono i destinatari e qual è il tono, rafforzato da qualche parolaccia sparsa qua e là, del testo: «Brutti ladri albanesi e rumeni questo avviso è per voi». A firmarlo sono “ragazzi molto cattivi” che scrivono di recenti incursioni nelle abitazioni del quartiere. «Ci sono stati diversi furti e diverse segnalazioni ultimamente in questa zona», fanno sapere, «avete provato a entrare in casa mia e ci siete riusciti in altre, ma vi giuro su mia madre che se questa cosa ancora si ripete io ammazzo e torturo ogni straniero che è venuto ad abitare qui!».

 
L'avvertimento nasce, dunque, dall'esasperazione di chi ha visto le case dei vicini violate e la propria presa di mira senza successo da ladri superficialmente identificati come «albanesi e rumeni». La rabbia, però, sfocia nella minaccia di stampo xenofobo rivolta agli stranieri che di recente si sono trasferiti nella zona. «Faccio pedinamenti, vi seguo», prosegue il messaggio, «e quando meno ve l'aspettate vi metto un passamontagna in testa e vi porto a uno a uno a casa mia e vi faccio male, ma tanto male!». La promessa di vendetta cieca e feroce è talmente eccessiva da assumere connotati surreali. Chi l'ha scritta probabilmente non la metterà mai in atto, ma di sicuro pensa che gli stranieri arrivati nel quartiere rappresentino un problema e siano in qualche modo responsabili dell'ondata di furti registrati nell'ultimo periodo. Di conseguenza i "ragazzi molto cattivi", che poi sarebbe uno solo visto che scrive usando il singolare, si rivolgono proprio a loro. «Vi consiglio vivamente a voi che abitate qui da poco di rispettare questo quartiere, altrimenti a breve verremo sotto le vostre case a darvi fuoco!».

La conclusione è racchiusa in un monito che conferma la profonda diffidenza, se non proprio l'odio, nei confronti degli stranieri appena arrivati in zona: «Ricordatevi che per uno pagano tutti». Non saranno minacce realmente attuabili, ma come messaggio di benvenuto ispirato da sentimenti di accoglienza e tolleranza per i "diversi" fa il suo effetto.

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