Fonte: Salto quantico
Un team di ricercatori
impegnati nel Progetto Genoma Umano e guidati dal Prof. Chang, hanno
fatto una strabiliante scoperta scientifica dichiarando che le così
dette sequenze non codificanti del DNA umano, cioè quello che si
pensava essere Junk (spazzatura), sembra non siano altro che il codice
genetico di forme di vita extraterrestri. Da questa scoperta si
potrebbe dire che gli ET sarebbero nostri parenti stretti, i nostri
programmatori extraterrestri. Le sequenze non
codificanti sono comuni a tutti gli organismi viventi su questa
Terra, dalle spore (muffe) fino ad arrivare ai pesci e, come per
l’uomo, nel DNA umano esse costituiscono una grande parte del
genoma totale, come dichiara il Prof. Sam Chang, capo del Team di
scienziati. Sequenze non codificanti, originariamente conosciute come
“DNA spazzatura”, sono state scoperte anni fa e la loro funzione
è rimasta un mistero. Sembra infatti, che la stragrande maggioranza
del DNA umano appartenga ad un altro Mondo.
Quelli che sono gli
apparenti “geni spazzatura extraterrestre”, hanno solo la
possibilità di “godersi il viaggio”. Successivamente ad
un’analisi approfondita con l’appoggio e l’aiuto di altri
scienziati, programmatori informatici, matematici e altri
ricercatori, il professor Chang aveva chiesto se l’apparente “DNA
spazzatura” è stato creato da una sorta di “programmatore
extraterrestre”. Da quello che ha scoperto Chang, una più alta
forma di vita extraterrestre è stata impegnata nella creazione di
una nuova vita, qui sulla terra e su diversi altri pianeti. ”Le
parti aliene all’interno del DNA umano – osserva il professor
Chang – hanno delle proprie vene, delle arterie e il proprio
sistema immunitario che resiste con forza a tutti i nostri farmaci
anti-cancro”.
Il professor Chang stabilisce inoltre che: “La
nostra ipotesi è che una più alta forma di vita extraterrestre è
stata impegnata nella creazione di una nuova vita e su pianeti
diversi. La Terra è solo uno di loro. Forse, dopo la programmazione,
i nostri creatori ci crescono allo stesso modo con cui si cresce batteri in
piastre di Petri. Non possiamo conoscere le loro motivazioni. Se si
trattava di un esperimento scientifico o un modo di preparare nuovi
pianeti per la colonizzazione o se si tratta di affari da tempo in
corso di seminare la vita nell’universo“. Chang
indica inoltre che:
“Se pensiamo in termini umani, questi programmatori extraterrestri,
stavano molto probabilmente lavorando su un super codice composto da
diversi progetti, e questi progetti avrebbero dovuto produrre varie
forme di vita per altri pianeti. Sono state anche cercate diverse
soluzioni. Questo Super Codice o Grande Codice, una volta eseguito,
non possiede una funzione, ma modificandone le parti e aggiungendone
di nuove, una volta eseguito ancora, si possono ottenere dei
miglioramenti, via via e ogni volta se ne aggiungono delle parti”. Il
team che lavora con il professor Chang conclude dicendo agli
“apparenti programmatori extraterrestri” che potrebbero aver
avuto l’ordine di lasciare da parte tutti i loro piani idealistici
per il futuro, nel momento in cui si sono concentrati sul “Progetto
Terra”, per rispettare una ipotetica scadenza.
I coordinatori del
progetto Genoma Umano dicono che molto probabilmente, in modo
frettoloso, gli ET programmatori, possono aver dovuto ridurre in modo
drastico “il super codice” e consegnato un programma di base, già
preimpostato, destinato alla Terra. Il professor Chang è solo uno
dei molti scienziati e ricercatori che hanno scoperto altre origini
extraterrestri all’umanità. Chang e i suoi colleghi ci mostrano
alcune lacune della “programmazione extraterrestre” nel
sequenziamento del DNA. Questo può voler dire che la
“programmazione” è stata precipitata o gettata in fretta sulla
Terra, allo scopo di creare la vita umana su questo pianeta. Ha poi
presentato un’umanità con una crescita senza logica nella massa di
cellule che conosciamo come il “cancro”.
Chang indica oltretutto che: “Quello
che vediamo nel nostro DNA è un programma composto da due versioni,
un codice grande e il codice di base”.
Il dr. Chang afferma: “Il
programma completo del DNA” non era scritto in modo positivo sulla
Terra. E’ ormai un dato di fatto già verificato nelle ricerche
passate e che i geni da soli non sono sufficienti a spiegare
l’evoluzione; ci deve essere qualcosa di più in gioco”. Prima
o poi – dice Chang – dobbiamo accettare l’idea incredibile
che ogni vita sulla Terra porta con se un pezzo genetico di un
parente o cugino extraterrestre e che l’evoluzione non è
assolutamente quello che pensiamo che sia.
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