venerdì 11 marzo 2016

Nuovi dettagli sul dogma evoluzionistico



Fonte: Le scienze

Non fu la cottura del cibo ad accompagnare una delle tappe fondamentali dell'evoluzione di Homo erectus, vale a dire lo sviluppo di una mandibola meno pronunciata in avanti e denti più piccoli, che permise a sua volta una migliore articolazione del linguaggio e una migliore termoregolazione. A determinare questo decisivo passaggio fu invece il maggior consumo di carne e l'uso di semplici utensili di pietra per tagliare e sminuzzare i vegetali più coriacei, secondo quanto afferma un nuovo studio pubblicato su “Nature” da Daniel Lieberman and Katherine Zink della Harvard University a Cambridge, negli Stati Uniti. Circa due milioni di anni fa, i nostri antenati hanno evoluto cervelli e corporature più grandi, che hanno incrementato le esigenze energetiche. Paradossalmente, tuttavia, hanno sviluppato denti di più piccole dimensioni, muscoli per la masticazione più deboli e un intestino anch'esso ridotto. Alcuni paleoantropologi hanno ipotizzato che questi cambiamenti siano stati possibili dal maggiore consumo di carne, consentito da nuove pratiche di preparazione: secondo questa teoria, Homo erectus avrebbe iniziato a tagliare e battere la carne con utensili di pietra, e soprattutto a cuocerlo. Altri studi però hanno stabilito che la cottura dei cibi non è comparsa tra i comportamenti di H. erectus prima di 500.000 anni fa.




Per dirimere la questione, gli autori hanno valutato la capacità di masticazione umana somministrando ad alcuni soggetti adulti porzioni di cibi che potevano essere disponibili milioni di anni fa: carne di capra e vegetali ricchi di amido, come patate dolci, carote e barbabietole. Hanno poi misurato strumentalmente lo sforzo muscolare richiesto dalla masticazione dei diversi cibi. Hanno così scoperto che adottando una dieta composta per un terzo da carne e tagliando e battendo i vegetali con utensili di pietra,
H. erectus avrebbe ottenuto una riduzione del 17 per cento nella frequenza di masticazione e del 26 per cento nella forza di masticazione. Sarebbero quindi questi i comportamenti che determinarono l'evoluzione anatomica e funzionale dei nostri antichi progenitori, e non la cottura dei cibi, per quanto importante.

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