sabato 12 marzo 2016

Prossima fermata, Iran


Testo di Paolo Sensini

Colpo di scena. Dimentichiamoci tutto quello che è stato ripetuto ogni giorno dall'11 settembre 2001 sui responsabili degli attentati a New York e Washington. Dopo 15 anni di guerre ininterrotte che sono costate oltre 4.000 miliardi di dollari, due Paesi distrutti (Afghanistan e Iraq), quattro milioni di morti e l'intero Medio Oriente in fiamme, ora un giudice distrettuale di New York, George Daniels, dall'alto del suo scranno ha sentenziato che dietro i dirottatori che hanno fatto 2997 vittime non c'era il cattivissimo Osama bin Laden e al-Qa'ida, che nella sentenza non vengono neppure menzionati, ma l'Iran. Ripeto: l'Iran. E per questo, nonostante 15 dei 19 presunti dirottatori fossero di origine saudita, la Repubblica islamica iraniana dovrà rimborsare le famiglie delle vittime per la modica somma di 10,5 miliardi dollari. Al cospetto del giudice Daniels, anche un troglodita del calibro di Tonino Di Pietro pare un luminare in scienza giuridica. O forse, più prosaicamente, è solo l'avvisaglia di un nuovo ciclo di guerre alle porte.

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