Testo di Paolo Sensini
Colpo di scena.
Dimentichiamoci tutto quello che è stato ripetuto ogni giorno
dall'11 settembre 2001 sui responsabili degli attentati a New York e
Washington. Dopo 15 anni di guerre ininterrotte che sono costate
oltre 4.000 miliardi di dollari, due Paesi distrutti (Afghanistan e
Iraq), quattro milioni di morti e l'intero Medio Oriente in fiamme,
ora un giudice distrettuale di New York, George Daniels, dall'alto
del suo scranno ha sentenziato che dietro i dirottatori che hanno
fatto 2997 vittime non c'era il cattivissimo Osama bin Laden e
al-Qa'ida, che nella sentenza non vengono neppure menzionati, ma
l'Iran. Ripeto: l'Iran. E per questo, nonostante 15 dei 19 presunti
dirottatori fossero di origine saudita, la Repubblica islamica
iraniana dovrà rimborsare le famiglie delle vittime per la modica
somma di 10,5 miliardi dollari. Al cospetto del giudice Daniels,
anche un troglodita del calibro di Tonino Di Pietro pare un luminare
in scienza giuridica. O forse, più prosaicamente, è solo
l'avvisaglia di un nuovo ciclo di guerre alle porte.
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