Fonte: Indigeni europei
Anno 1972: ventimila italiani, spogliati di tutti i loro averi,
vengono cacciati dalla Libia. A differenza di quanto accade oggi,
tutti gli italiani in fuga furono bloccati dalle autorità militari
italiane sulle navi al largo del Golfo di Napoli, che, prima di
autorizzare lo sbarco, fecero lunghi ed estenuanti controlli sanitari
e amministrativi ai nostri connazionali (già umiliati dall’avvenuta
espulsione), secondo un “protocollo di accoglienza” molto diverso
rispetto a quello che viene eseguito con estrema disinvoltura nei
confronti di profughi e clandestini che sbarcano ogni giorno sulle
nostre coste. Cosa ne pensate? La Libia ha confiscato agli italiani
tutti i conti in banca, 40 mila ettari di terra, 1.700 case, 500
attività commerciali: in totale 200 miliardi di lire del 1970. Ma
non basta, le chiese divennero moschee, i monumenti polvere, il
cimitero fu profanano e vennero rispedite in Italia anche 20 mila
salme di soldati.
Vedete cosa vuole dire perdere LA guerra.per una disputa sulla restituzione di una nave cisterna il duce disse a ciano ( nel suo diario)"non preoccupiamoci di una nave preoccupiamoci di vincere la guerra che dopo CE ne avremo a strafottere di navi,il problema e' se perdiamo ,ci caveranno fin gli occhi
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