mercoledì 16 agosto 2017

Tutti colpevoli: i picchiatori, gli spettatori e i giudici





L'articolo non ipocrita che attendevo da qualche giorno. Sarebbe folle pretendere che i ventenni concepiscano il viaggio come Bruce Chatwin "In Patagonia" , ma è altrettanto folle chiudere uno (o due) occhi su questo tipo di turismo. E' diffuso, costruito, ampiamente documentato, fondamentalmente accettato dalle famiglie con un sorrisetto "speriamo vada tutto bene" e spietatamente trasformato in business da almeno 20 anni. I voli low cost hanno solo fatto esplodere il fenomeno: al prezzo di una mediocre cena compro un biglietto aereo. A questo punto viaggiare può anche avere il solo scopo di frapporre un migliaio di km tra me e le regole del vivere sociale e del buon gusto che a casa rispetto e magari stigmatizzo negli altri, pena di essere considerato un 'rottamone' , come diciamo a Spezia. E quindi turismo etilico-testosteronico in un carnaio di lingue, nazionalità, abitudini - il binge-drinking nordico - dove la probabilità di trovare sulla propria strada "quello sbagliato" cresce statisticamente in modo esponenziale. Fino a far diventare normale prima il vedere gente riversa nel vomito e passare oltre, poi il filmare la rissa, tanto ce n'è una ogni mezz'ora. L'omicidio secondo me a questo punto era solo l'ultimo, tragico e prevedibile step che si sperava di non raggiungere mai.

2 commenti:

  1. Quello che e' accaduto a quel ragazzo e' la copia di quello che state subendo in Italia,siete in ginocchio,e' inutile fingere di essere vivi quando ci si comporta da morti

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    1. La cosa si è ripetuta a Jesolo , anche se non c'è scappato il morto.


      Gli italiani sono in ginocchio e a pestarci sono i nostri governanti.


      Un capolavoro sionista di mistificazione.

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