Fonte: Libero
Se c'è una lezione che si può
imparare dalla tragedia del terremoto sull'isola di Ischia è che non
si può abbassare la guardia e non aspettarsi una catastrofe, dopo
anni di abusi edilizi e regole ignorate. L'appello del noto
geologo Mario
Tozzi torna
puntuale dopo l'ultimo terremoto che ha visto sgretolarsi case come
castelli di carta, con sullo sfondo la polemica che torna feroce
sull'abusivismo
diffuso sull'isola,
tra le cinque zone più colpite in Italia. Il titolo dell'ultimo libro di
Tozzi è più che eloquente: "Paure fuori luogo. Perché temiamo
le catastrofi sbagliate" (ed. Einaudi) e quella di Ischia non
può fare eccezione, accompagnata dalla sempre più imminente che
potrebbe devastare la zona dei Campi Flegrei, dove: "ci hanno
fatto di tutto, da un ippodromo a un ospedale e a una base militare. Tutto tranne
quello che si sarebbe dovuto fare, ovvero un parco naturale per la
visita, come per esempio, hanno fatto a Yellowstone". Sui Campi
Flegrei gli esperti cercano di sensibilizzare i napoletani da
decenni, con scarsi risultati vista la densità abitativa che negli
ultimi trent'anni non ha conosciuto crisi: "Quello è il più
grande supervulcano d'Europa nella cui zona ci sono almeno 600mila
persone a rischio e l'eruzione è probabilmente molto più vicina di
quanto si pensasse in passato". I dati del Cnr e di Ingv sono da
incubo, i
sintomi che una catastrofe è sempre più imminente secondo Tozzi ci
sono tutti: "Sono
il cambiamento di temperatura, quantità e qualità delle emissioni
gassose delle fumarole, il rigonfiamento del terreno e la portata del
pozzo pilota. Ciò ci dice che il magma sta crescendo - aggiunge
Tozzi - spinge almeno per una parte e produce il rigonfiamento del
suolo".
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