giovedì 24 agosto 2017

Seicentomila italiani a rischio carbonizzazione


Fonte: Libero

Se c'è una lezione che si può imparare dalla tragedia del terremoto sull'isola di Ischia è che non si può abbassare la guardia e non aspettarsi una catastrofe, dopo anni di abusi edilizi e regole ignorate. L'appello del noto geologo Mario Tozzi torna puntuale dopo l'ultimo terremoto che ha visto sgretolarsi case come castelli di carta, con sullo sfondo la polemica che torna feroce sull'abusivismo diffuso sull'isola, tra le cinque zone più colpite in Italia. Il titolo dell'ultimo libro di Tozzi è più che eloquente: "Paure fuori luogo. Perché temiamo le catastrofi sbagliate" (ed. Einaudi) e quella di Ischia non può fare eccezione, accompagnata dalla sempre più imminente che potrebbe devastare la zona dei Campi Flegrei, dove: "ci hanno fatto di tutto, da un ippodromo a un ospedale e a una base militare. Tutto tranne quello che si sarebbe dovuto fare, ovvero un parco naturale per la visita, come per esempio, hanno fatto a Yellowstone". Sui Campi Flegrei gli esperti cercano di sensibilizzare i napoletani da decenni, con scarsi risultati vista la densità abitativa che negli ultimi trent'anni non ha conosciuto crisi: "Quello è il più grande supervulcano d'Europa nella cui zona ci sono almeno 600mila persone a rischio e l'eruzione è probabilmente molto più vicina di quanto si pensasse in passato". I dati del Cnr e di Ingv sono da incubo, i sintomi che una catastrofe è sempre più imminente secondo Tozzi ci sono tutti: "Sono il cambiamento di temperatura, quantità e qualità delle emissioni gassose delle fumarole, il rigonfiamento del terreno e la portata del pozzo pilota. Ciò ci dice che il magma sta crescendo - aggiunge Tozzi - spinge almeno per una parte e produce il rigonfiamento del suolo".

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