Fonte: Il Giornale
A Roma non si fermano le
tensioni tra le forze dell’ordine e i 100 nordafricani che, dopo
essere stati sgomberati dallo stabile
di via Curtatone,
hanno occupato l’antistante piazza Indipendenza che hanno usato
come dormitorio. Si sa, nella Capitale è sempre
difficile far trionfare la legalità ma è quel che sta tentando di
fare la questura che oggi sta proseguendo le operazioni di sgombero
della piazza, nel corso delle quali gli agenti sono stati aggrediti
dagli stranieri con sassi, bottiglie e bombole di gas aperte. Solo
l’uso dell’idrante ha evitato che venissero accesi fuochi e
liquidi infiammabili e, al momento, ci sono già due fermati.
L'intervento delle forze dell'ordine, fa sapere la questura, "si
è reso urgente e necessario dopo il rifiuto di ieri ad accettare una
sistemazione alloggiativa offerta dal comune di Roma,
ma soprattutto per le informazioni di alto rischio pervenute,
inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e
bottiglie incendiarie".
Quella di ieri è stata una
giornata alquanto movimentata. Non ci sono stati solo scontri tra
polizia e nordafricani ma
anche una contestazione da parte di ‘Roma ai romani’, un gruppo
di estrema destra vicino a Forza Nuova, davanti alla sede
dell’Avvenire che si trova proprio in piazza Indipendenza. Il loro
responsabile, Giuliano Castellino, è stato ammanettato e portato in
questura. E mentre succedeva tutto questo il Comune, insieme ai
proprietari dello stabile, cercava di trovare una soluzione.
Senza trovarla, ovviamente. La
Sea Servizi Avanzati s.r.l., proprietaria
del palazzo storico di via Curtatone che era occupato
abusivamente dal 2013, si è detta disponibile ad ospitare per sei
mesi le famiglie di migranti con minori, disabili o anziani in
alloggi presenti nella provincia di Roma, senza oneri per
l'amministrazione comunale. Una soluzione che permetterebbe di
sgomberare totalmente il palazzo dalle poche famiglie che ancora lo
abitano. Soluzione che pare non essere gradita ai nordafricani che
preferirebbero restare nella Capitale. Il Comune, dal canto suo, ha
messo a disposizione 80 posti letto: 60 nella zona di Torre Maura e
20 a via Boccea. Soltanto oggi pare che siano state convinte a
lasciare lo stabile di via Curtatone per andare in un’altra
destinazione perché, come ha rivelato ieri l’assessore ai servizi
sociali Laura Baldassarre con un post su Facebook, “purtroppo
molti hanno rifiutato le opzioni proposte, rimanendo così in una
condizione di disagio”. "Spesso chi accetta le soluzioni
proposte viene minacciato da altri occupanti affinché non accetti
più", avevano
rivelato ieri all’Adnkronos alcune fonti del Dipartimento Politiche
Sociali di Roma Capitale.
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