sabato 20 luglio 2019

Lui è più libero di noi



Buongiorno, mi chiamo M49. Sono un orso che approfitta del vostro progresso tecnologico per scrivervi quattro righe. Sono fermo per riposarmi un po' tra le montagne della Valsugana trentina. La mia grande fuga molto probabilmente finirà presto perché siete in tanti a cercarmi, avete i cani, le ricetrasmittenti, binocoli e tecnologia, persino sulle canne dei fucili. Io invece sono solo un orso, con quattro grosse zampe e una fame che nemmeno immaginate. Mi avete catturato senza motivo, poi mi avete rinchiuso in una gabbia con muri alti 4 metri e mezzo, ai quali avete attaccato la corrente elettrica a 7000 Volt. Ma la mia voglia di libertà è stata più grande della vostra cattiveria senza faccia. Sono scappato e adesso sono in cammino mentre mi braccate con l'ordine di uccidermi, di sparare a vista. 

E perchè tutto questo? Perché per fame ho fatto quello che avviene in natura da quando esiste il mondo. Ho cercato qualche pascolo. E' il mio istinto naturale cercar cibo in questo modo. E' da quando ero piccolissimo che mi nutro così. Volete abbattermi non per paura ma perché siete ignoranti.  Gli uomini nemmeno li guardo, non mi avvicino, io ho paura degli uomini. Volete spararmi per difendere i vostri animali che poi sgozzerete voi per primi, nel primo macello vicino al paese o appesi a una carrucola di nascosto, con coltelli affilati, tra grida e stramazzi e sangue che scende a fontane. Dovete continuare imperterriti a distruggere il pianeta con i vostri allevamenti, i vostri macelli, le macellerie con le carni belle in mostra.


Qaunte bistecche o braciole sono in pericolo perchè io, M49, mi sono avvicinato di qualche metro ai vostri infami recinti? Difendete bestie che non sanno saltare come invece sono riuscito a fare io. Imbracciate fucili e carabine di precisione per farmi fuori, così come avete fatto già nel 2017 con l'orsa Kj2, colpevole di aver difeso i suoi figli da un cretino che era nel bosco a raccogliere funghi e invece di andar via si è diretto verso di lei. 


Morirò anche io, già lo so. Perché la natura vi piace solo se addomesticata, prevedibile, se si comporta esattamente come voi vi aspettate. Ma se la natura ha le fattezze selvagge di un orso bruno arrabbiato allora, forse, non vi piace più così tanto e preferite riportarla nei ranghi e allora sparate, ammazzate, vi mostrate per quello che siete, uomini. Volevo scusarmi se vi sto facendo litigare. Se il Ministro ha detto che non dovete sparare ma la regione e la provincia hanno risposto che mi vogliono morto, punto e basta. Scusate il casino. Volevo solo la mia libertà e il mio istinto primordiale. Vi assicuro una cosa: sono più libero io su questa montagna, nascosto e affamato che voi, che premete il grilletto per uccidere un animale bellissimo e indifeso. Sono più libero io in una gabbia elettrificata e coi muri altissimi che voi, apparentemente liberi ma rinchiusi in schemi mentali, senza elettricità, ma con pregiudizi e omologazione degne di un recinto di pecore in giacca e cravatta, sbranate ogni giorno in silenzio da orsi che nemmeno sapete riconoscere.

Ora riprendo il cammino. Se mi incontrate, sparatemi subito perché anche io, orso grande e grosso, ho paura di sentir dolore quando entrano quelle grosse pallottole di merda con le quali ogni volta credete di risolvere tutto.

3 commenti:

  1. Essere umano: la più grande cancrena del pianeta...
    Auguro che la razza umana, di cui mi vergogno di farne parte,
    si estingua nel più breve tempo possibile!

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  2. L'orso, per avere assecondato il suo sacro ed inevitabile istinto, deve essere condannato a morte.

    I nigeriani di Macerata che hanno massacrato la povera Pamela, invece, possono continuare a vivere, seppur in carcere.

    GIUSTIZIA INGIUSTA E PERVERSA!

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