Testo di Nicolò Govoni
Vi propongo una selezione di scatti da "Attraverso i nostri occhi", la prima mostra fotografica raccontata dai bambini profughi prigionieri nell’hotspot, senza filtri, senza un’agenda politica, ma solo con una fotocamera usa e getta, e tanta voglia di mostrare la Verità. La nostra mostra sta facendo il giro d'Italia e presto d'Europa. Ha la tacita potenza e la bellezza degli occhi dei bambini. Aiutatemi a raggiungere anche chi non potrà vedere i 120 scatti di persona, condividendo questo post il più possibile: https://through-oureyes.com/it/home/
Ogni scatto racconta una sfaccettatura della vita nell'hotspot, un campo profughi gestito dallo Stato con il supporto delle Nazioni Unite e finanziato dall'Unione Europea. Qui i bambini senza famiglia tentano il suicidio, ed è uno scempio, una vergogna, e le autorità devono pagare per i loro crimini. Dalle proteste per la libertà alle quattordici ore in fila per una visita medica, dalla spazzatura al cibo degradante, dall'indifferenza delle grandi ONG ai crimini dello Stato, i nostri bambini mostrano la verità nuda e cruda. Il loro sguardo innocente è la denuncia più inequivocabile. Eppure hanno anche scelto di mostrare la speranza che muove le loro vite, immortalando scorci di panorama, catturando emozioni e sogni come la libertà e la pace, e la parità dei diritti che le nostre ragazze sperano di trovare in Europa.
Insomma, l'hotspot è la vergogna d'Europa, ma pure nella denuncia di questo scempio, i nostri bambini hanno trovato spazio per gettare un raggio di luce nell'oscurità. E soprattutto, io credo che il valore inestimabile di quest'opera d'arte sia che ogni bambino ha raccontato sé stesso, sia nel dolore sia nella speranza. Forse sono di parte perché stravedo per loro, ma credo che "Attraverso i nostri occhi" sia un tesoro inestimabile. Se aprite i singoli scatti, troverete le didascalie composte dai ragazzi. Ognuna colpisce dritto al cuore, scuote gli animi, risveglia le emozioni.
Questa è la realtà priva di edulcorazioni. I bambini non hanno un'agenda politica. Loro mostrano solo la vita, nero su bianco. E attraversando i loro occhi, voi siete loro, e questo è essenziale - solo immedesimandoci gli uni negli altri capiremo veramente. E se capiamo, poi cambiamo le cose. Aiutatemi a spargere la voce dei nostri bambini in tutta Italia. Portiamo la nostra mostra a 1.000 condivisioni così da trovare musei e fiere nel Paese, e allestirla davanti al cuore di tanti. Ognuno di noi deve vedere, conoscere, così che un domani nessuno possa dire, "Io non sapevo."
Perché se non noi, chi? Se non ora, quando?
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