sabato 2 gennaio 2021

Un femminicidio che non si può sfruttare propagandisticamente


Anonimo: Agitu Ideo Gudeta. Una cruda riflessione mediatica e politica (su quella che resta una tragedia, come tutti gli omicidi). Agitu Ideo Gudeta è narrativamente una vittima perfetta. Donna, nera, africana, fuggita dalla guerra, rifugiata, attivista per i migranti, imprenditrice, ambientalista. In poche ore ieri la notizia è diventata l'apertura di Repubblica e Corriere. Già nei pezzi secchi sulla morte si ipotizzava il movente razziale. Già erano stati fatti diversi articoli in cui si raccontava la sua storia di disperazione, esclusione e infine riscatto. Stamattina la "doccia fredda" per la narrazione mainstream. A confessare di averla presa a martellate (e forse stuprata) è stato il suo dipendente ghanese, che l'ha uccisa per degli stipendi non corrisposti. Ora mi trasformo in Nostradamus. Vi annuncio che la notizia scomparirà dai radar tra oggi e domani (Repubblica l'ha già tolta dalla "prima"). Non avremo notizie sul profilo del carnefice (è un bullo? Vota CasaPound? Pratica le MMA? Guarda Gomorra?), che resterà un anonimo pastore ghanese.



Federica Angeli ha già stralciato il biglietto del treno per Trento, non andrà lì. Floris non chiederà ai suoi ospiti "che Italia emerge dal delitto di Agitu Ideo Gudeta?", Formigli non farà speciali in prima serata, e il social media manager di Berizzi ha cestinato 30-40 tweet già pronti. Forse qualche esponente politico farà capolino al funerale (è pur sempre un'attivista nera, mica un anonimo David Raggi), ma a naso sospetto che Zingaretti e Conte non replicheranno lo schema di Colleferro e non si faranno vedere."

Angelica Rigoni Gardini: Quali sono i criteri perché un omicidio di una donna si possa definire femminicidio? Dipende dall'omicida o dalla vittima? 

3 commenti:

  1. La notizia non vende. La sventurata etiope sarà presto dimenticata, lei e le sue caprette. In fondo, non era mica Heidi..... Il migrante che l'ha smartellata a morte va capito, aiutato. Soffrì tremendamente il mal di mare, durante la traversata in canotto. Il canotto, il salvagente redimono, mondano da ogni peccato. Gli hanno trovato anche delle statuette di legno in baracca, al migrante. Altre attenuanti generiche. Grasso che cola per la difesa. Bisogna assolverlo. Chi siamo noi per giudicare?

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    1. Citazione:

      "Il canotto, il salvagente redimono, mondano da ogni peccato".



      Il Papa ha detto che nei migranti vede il volto di Cristo.

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  2. E' stato un femminicidio. Girando tra i tanti video, nessuno lo dice esplicitamente. Infatti, molti si aspettavano di sentire che fosse stata uccisa da un abitante della valle, spinto dal razzismo. Invece no. Uccisa da un ragazzo africano, a cui lei aveva dato lavoro, che aveva aiutato quindi. Già, perchè Agitu, oltre che integrarsi in un mondo completamente diverso da quello di provenienza, dall'Etiopia alle Alpi Trentine, costruendo una realtà di produzione casearia nel pieno rispetto della natura, degli animali con cui lavorava, tanto da dare un nome ad ogni singola capra, e quindi diventando un valore aggiunto al posto che aveva scelto per vivere, era anche riuscita a creare una possibilità di integrazione per altri ragazzi immigrati, dandogli lavoro, oltre che a quelli italiani. Non era terminato il suo lavoro; stava progettando di aprire un b&b, attiguo alla sua realtà produttiva, che avrebbe così valorizzato ancora di più il suo lavoro. Inoltre avrebbe aperto un centro culturale e gastronomico nei locali di un vecchio asilo, dove sicuramente il suo operato avrebbe creato ancora altre possibilità di incontro, integrazione, lavoro, partecipazione, conoscenza, apertura, condivisione, conoscenza del territorio, valorizzazione delle ricchezze della natura con un approccio tutto femminile, non costruito sullo sfruttamento, ma sul rispetto degli animali, della terra, sul recupero dei terreni abbandonati.. Lei era un'enorme possibilità di crescita e di miglioramento non soltanto per sè stessa, ma anche per il posto che aveva scelto, e per le persone che incontrava o che le chiedevano aiuto. Forse anche il ragazzo del Ghana che l'ha presa a martellate massacrandola, e poi ha, o ha tentato, di violentarla mentre lei moriva, le aveva chiesto aiuto. Una morte orribile, violenta, e poi l'abuso. Perchè lei, oltre ad essere straniera, africana, era anche una donna, sola. E una donna sola, senza cioè alcun uomo a cui appoggiarsi, senza nessun elemento maschile che la proteggesse, che le facesse scudo, era riuscita a realizzare tanto, e stava continuando a creare nuove realtà, con la sola forza della sua intelligenza, della sua perseveranza, della sua immaginazione, della sua luce interiore. Traspare, questa luce interiore, dai video dove lei parla del suo operato, della sua vita, della realtà che ha creato e delle montagne che l'hanno accolta, "avvolgendola in un abbraccio".Tutto questo, forse, era troppo per un uomo, immigrato come lei, come lei in grande difficoltà nel cercare di crearsi una nuova vita, o soltanto di riuscire a sopravvivere, e costretto a lavorare alle sue dipendenze; l'antico pregiudizio del maschio che si sente da sempre superiore alla femmina, e che va oltre il colore della pelle perchè è trasversale in tutto il pianeta, forse ha fatto leva sull'impulso emozionale del ragazzo spingendolo a usare l'unica arma che sicuramente lo avrebbe fatto sentire vincitore nel confronti di questa donna: la forza fisica, alimentata dalla violenza che lo ha spinto a distruggere e poi ad abusarla sessualmente, così da ristabilire l’ordine gerarchico che lei, semplicemente con il suo modo di essere, aveva capovolto. E’ l’uomo che comanda, non la donna. Ecco perché è stato un femminicidio.
    <>. E’ la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho saputo che era morta. E’ una citazione che vorrebbe essere consolatoria; ma è stata una morte orribile, violenta, ingiusta. Tutti pagheranno la morte di questa donna, tutti saranno un po' più poveri. A lei è stato impedito di vivere appieno la sua vita fino in fondo, non costruirà più niente; le tante persone che l’hanno incontrata o conosciuta sanno di aver perso una cosa preziosa. Si è spenta una luce, soffocata dal senso di rivalsa di un disperato. Adesso, il disperato ragazzo del Ghana sarà ancora più disperato per quello che ha fatto; e la luce di Agitu non c’è più.

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