venerdì 8 gennaio 2021

Un tipico sostenitore di Trump


Testo di Andy Ngô

Uno degli uomini che hanno preso parte all’assalto del Campidoglio è John Earle Sullivan, un estremista attivista BLM proveniente dallo Utah. Egli fu arrestato e processato nel luglio del 2020 durante una rivolta degli Antifa BLM in cui i conducenti di Provo sono stati minacciati e uno è stato ucciso.





3 commenti:

  1. TRUMP SI DISSOCIA DALL’INSURREZIONE, MA PER I COMPLOTTISTI IL VIDEO È UN FAKE
    L’assedio al Campidoglio ha aperto delle faglie nel campo complottista.
    Già nel corso dell’insurrezione alcuni seguaci di Q avevano prontamente preso le distanze dalle violenze, forse loro stessi sorpresi da un’escalation violenta che, in fondo, concupivano solo in forma platonica, o forse terrorizzati da possibili repressioni giudiziarie (ricordiamo che il culto è considerato una minaccia terroristica dall’Fbi).
    Così, contro ogni evidenza, molti si sono affrettati a denunciare i rivoltosi con i cappellini MAGA come “antifa”, l’ormai approssimativo vessillo sotto cui i trumpiani raccolgono i loro avversari politici.
    Ora, invece, è nuova fonte di divisione il video in cui Donald Trump si dissocia dalla sedizione. “Sono indignato per la violenza, l'illegalità e il caos”, ha detto Trump. “Voi che avete commesso atti di violenza e distruzione, non rappresentate il nostro Paese. E voi che avete infranto la legge, sarete puniti”. Ma non solo: il presidente in scadenza promette ora una transizione ordinata del potere.
    Un parte dei complottisti che non avevano abbandonato Trump si sentono traditi dalle sue parole. “Ci ha venduti”, dicono. Per loro questo discorso potrebbe rappresentare la fine delle speranze riposte nel rovesciamento della grande cospirazione o, persino, un principio di ravvedimento.
    Per altri, però, l’investimento emotivo nelle teorie del complotto, da quelle di Q a quelle sulle frodi elettorali, è stato così massiccio da non consentire retromarce. Per costoro – come si legge su Parler e nelle chat di 4chan - il video di Trump è un deepfake prodotto dai suoi nemici. La voce, l’aspetto, la gestualità sembrano le sue, ma non lo sono. Credono Trump prigioniero dello Stato Profondo. È chiaro ormai che la negazione della realtà è la sola strategia percorribile per conservare la propria identità politica e forse anche personale.
    Le teorie del complotto si arricchiscono di ulteriori elaborazioni paranoiche per giustificare le incongruenze della realtà. È il passo successivo perché altri radicalizzati, ancora più pericolosi, passino all’azione

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    1. A me, delle teorie del complotto interessa fino a un certo punto. Cerco di essere pragmatico e, tanto per cominciare, noi...."complottisti" abbiamo sempre saputo che Trump fa parte del sistema, solo che, come dice anche Fusaro, egli è un capitalista classico, tradizionale, mentre i suoi avversari sono...turbocapitalisti e hanno in mente di prendersi le nostre proprietà private (al momento si sono prese alcune nostre libertà), come annunciato dal W.E.F.

      Cerco di essere pragmatico, dicevo, e di vivere giorno per giorno in mezzo alle difficoltà che i criminali al governo, eseguendo gli ordini di criminali ancora più grandi di loro, ci stanno imponendo, a cominciare dalle stupide mascherine, che sono solo un simbolo di sottomissione.

      Non so se tu accetti tutto questo come ineluttabile. Non so se hai la domestica che ti va a fare la spesa.
      Io non ce l'ho, la domestica, e in alcuni locali pubblici non posso entrare. Non posso nemmeno entrare in posta per pagare una bolletta!

      Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?

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  2. Poiché tutto è creato dalla mente , tutto può essere cambiato dalla mente.
    Buddha.

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