mercoledì 25 dicembre 2024

Non è facile distinguere il vero dal falso, ma almeno proviamoci!

 


"Cogito ergo sum”. L’ho finito e quindi ne parlo. Come fa notare giustamente Mauro Biglino, la cultura dominante, cioè la Chiesa, ha stabilito che la copia sia più importante dell’originale, ovvero che i racconti biblici siano veri, mentre quelli non biblici, provenienti da altre fonti, siano mitologici. Dopo aver letto i “Racconti mitologici” della Dami Editore, sono giunto alla conclusione che in tutti i casi c’è del vero e c’è del falso, sulla base del principio che “dove c’è fumo c’è anche arrosto”. Se Giove dice a Deucalione e Pirra di gettarsi dietro le spalle dei massi, camminando, e da quelli gettati da Deucalione sorgono uomini, mentre da quelli gettati da Pirra sorgono donne, per ricreare l’umanità dopo il Diluvio, si capisce che è una favola, nello stesso modo in cui se Gesù cammina sulle acque senza affondare, anche questa è una favola. Le leggi della fisica non si possono violare e un sasso gettato lontano resta un sasso, così come un corpo solido immerso in uno liquido, affonda, a meno che non sia fatto di legno. E non credo che Gesù fosse una specie di Pinocchio, uscito dalle mani di Geppetto. E’ notorio che i testi biblici siano in molti casi delle ripetizioni e delle copie di eventi o racconti di molto anteriori. Faccio degli esempi.



1) Mosè salvato dalle acque, messo in un paniere dalla madre, affinché non venisse ucciso dai soldati del Faraone, affidandolo alle onde del Nilo, è la copia di Sargon che, a sua volta, fu messo in un paniere e affidato alle acque del fiume, qualche migliaio di anni prima. A chi è più logico credere, alla copia o all’originale?

2) Abramo viene messo alla prova da Geova, e decide di offrire suo figlio Isacco in sacrificio, ma quando sta per alzare il coltello, una volta arrivati in cima al monte Moriah, interviene un angelo che lo ferma. Dio era soddisfatto della fede dimostrata da Abramo. Il quale trova casualmente un montone impigliato nei rovi e uccide quello. Questa storia è simile a quella di Agamennone che, per placare l’ira di Diana e di Eolo, che non faceva soffiare i venti necessari perché la flotta partisse per Troia, riceve la richiesta di uccidere la figlia Ifigenia, in sacrificio, perché solo così Eolo avrebbe mandato i venti. Ma quando il sacerdote Calcante sta per calare il coltello sul collo della ragazza, ecco che interviene la Dea Diana in una nube e si porta via la fanciulla. Casualmente, c’era lì un cervo, che viene sacrificato. Sia una storia che l’altra non sappiamo se corrispondono a verità, ma sappiamo che quella biblica ha copiato quella greca.

3) I già citati Deucalione e Pirra vengono avvisati da Giove, apparso in sogno, che sta per arrivare un diluvio e costruiscono una barca. Dopo che l’immane inondazione ha sterminato tutti gli abitanti della Terra, i due sopravvissuti si ritrovano da soli ed essendo pure anziani non possono ripopolare il mondo. Poiché Giove non vuole che siano tristi e si disperino, spiega loro come fare, gettandosi dietro le spalle i famosi massi. La storia biblica di Noè e dell’arca, piena di una coppia di ciascuna specie animale, fu scritta secoli dopo quella greca, e anche dopo quella sumera che ebbe per protagonista Utnapishtim al posto di Noè. Anche in questo caso, qual è la copia e quali sono gli originali?

In conclusione, mi dispiace per le persone credenti e pie, ma secondo me dovrebbero adottare un po’ di umiltà, cominciando a non definire più miti quelli cosiddetti pagani e verità divina quella della cultura dominante cattolica. Se sono miti gli uni, sono miti anche gli altri. Oppure, ancora meglio, ci sono invenzioni fantasiose negli uni, come negli altri. Cerchiamo di capire cosa è vero e cosa è falso, distinguendo il grano dal loglio. Senza farne un dramma!

5 commenti:

  1. Il vocabolario ci dice già tutto

    " Fatto esemplarmente idealizzato in corrispondenza di una carica di eccezionale e diffusa partecipazione fantastica o religiosa.
    "i m. dell'antica Grecia"
    2.
    estens.
    Quanto è capace di polarizzare le aspirazioni di una comunità o di un'epoca, elevandosi a simbolo privilegiato e trascendente."

    Si tratta sempre di qualcosa di trascendente , forse per dare un senso ad una realtà che non si vuole accettare o fa paura.

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    1. Era l'epoca in cui gli Dei richiedevano sacrifici, e finché si trattava di animali, nessuno aveva da obiettare, ma quando richiedevano bambini, come Moloch, o lo stesso Geova (Isacco), o Diana (Ifigenia), oppure quando i bambini venivano massacrati di proposito dai capi (il Faraone d'Egitto, con i primogeniti, Erode il Grande quando nacque Gesù), allora si formava una grandissima eggregora, soprattutto nelle loro madri. E l'evento veniva tramandato.

      Poi, con il passare dei secoli, rimasto il nucleo principale, i particolari potevano essere trasformati.

      Così si aveva il Mito, fumo in cui si celava l'arrosto.

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  2. << Se sono miti gli uni, sono miti anche gli altri. Oppure, ancora meglio, ci sono invenzioni fantasiose negli uni, come negli altri. Cerchiamo di capire cosa è vero e cosa è falso, distinguendo il grano dal loglio. >>

    Molto ben detto.
    Ed il lume per provare a distinguere il vero dal falso lo abbiamo, anche se ancora incompleto è impreciso: è il metodo scientifico.

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    1. Mi aspettavo che tu dicessi: La ragione. O il raziocinio, dato che senza quelli il metodo scientifico è uno strumento inutilizzabile.

      Vedo sui social molti amanti della scienza che idolatreggiano il metodo scientifico.

      Siccome rifiutiamo di far diventare la scienza (se già non lo è diventata) la religione moderna, intrisa di dogmi, sarebbe meglio andare molto cauti con il...metodo scientifico.

      Nei casi estremi, quando esercitato da gente prezzolata e disonesta, può produrre un risultato, ma anche il suo opposto, a seconda di quale azienda paga di più.

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    2. Lo so.
      Purtroppo non abbiamo altro.
      È come per il coltello: se usato male può servire per uccidere, ma resta uno strumento insostituibile.

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