giovedì 20 maggio 2021

Serendipity ma senza invertebrati


Mi succede sempre in primavera. Ritorno all’infanzia e cerco di circondarmi di bestioline prese, in via temporanea, in natura, tenendole qualche giorno in acquari e terrari. Ma non è facile. Dove sono finiti gli ululoni? E i rospi? Ci sono state estinzioni locali e il loro numero è grandemente diminuito. E’ una cosa triste. E allora, bisogna accontentarsi di ciò che passa il convento. Piccoli particolari e fenomeni geologici a cui non avevamo dato peso, giochi di colore sulla superficie dell’acqua e canti d’uccelli, umili vulcanelli di fango, dune in miniatura, fiori sbocciati dove meno te lo aspetti, un girino sperduto in un mare d’acqua cristallina. Dove saranno tutti gli altri? Predati tutti quanti? Andrà meglio la prossima volta, e magari cambierò zona. Stagni e paludi non piacciono ai contadini. Dovrò tenerne conto. Intanto il mio acquarietto domestico è ancora vuoto.


3 commenti:

  1. I vulcanelli di acqua risorgiva sono anche chiamati Fontanaz. In Veneto Fontanassi. Che nelle piene di Adige e Po i Magazzini idraulici di provincia assumevano locali del posto retribuiti a controllare anche di notte,la loro stabilita che giravano con delle lanterne a olio o carburo.

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  2. Dai filmati che ci mandi risulterebbe il paesaggio friulano, in generale, poco frequentato. Forse per il lockdown ma, comunque, non si vede molta gente in giro. Meglio così, più sostenibile, come si dice adesso, per gli animali e per l'ambiente.

    Se succede come da noi, in Toscana, gli animali stanno lasciando le campagne per inurbarsi. Nel quartiere periferico dove io vivo, puoi incontrare i cinghiali ed i caprioli al mattino presto, gazze, cornacchie, merli, cormorani. E poi i parrocchetti sfuggiti dalle gabbie, i passeracei eccetera. Il fiumiciattolo che scorre qui vicino non ospita più le rane, troppo inquinato. Però ci sono le lontre... Del resto, torme di pensionati irrequieti e poco rispettosi, hanno depredato gli ambienti vicini alle città, alle cittadine. A far danni fin dalle 4 del mattino, a rapinare funghi asparagina, qualsiasi cosa presunta commestibile, legna per la griglia. Due pensionati che conoscevo, un po' più anziani di me, ci hanno lasciato le penne. Precipitati con la Panda in un burrone, durante le loro "rapine" campestri.

    Gli animalisti dovranno risolversi ad innocue battute di caccia agli animaletti non più in prossimità dei vulcanelli(fenomeno che non conoscevo), ma sui comignoli, alla fontanella di piazza Garibaldi. C'è sempre una fottuta piazza Garibaldi, in ogni paese, in ogni città....

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    1. Il fenomeno dell'inurbamento è di vecchia data.

      Gli animalisti si sono spesso battuti contro la pulizia delle fontane cittadine, chiedendo che non venissero fatte nel periodo della deposizione delle uova da parte degli anfibi.

      Il numero delle specie sinantrope è variabile, ma in crescita, come hai giustamente rilevato tu.

      Se il Friuli ti sembra scarsamente popolato è perché c'è una netta distinzione tra campagne e città. I friulani sono gente concreta, che bada al lavoro.

      In natura è più facile trovare cacciatori e pescatori (rari coloro che cercano funghi in pianura), che non naturalisti.

      Questi ultimi subiscono la cattiva fama dei primi, predatori abituati ad uccidere.

      Numericamente, mi risulta che in FVG vivano circa 900 mila persone. Facendo il confronto con la Lombardia, siano effettivamente in pochi.

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