sabato 21 dicembre 2024

I ciarlatani: una razza intramontabile


Fonte: Veneziani a Tavola NOTTE 

A Venezia nel Cinquecento inizia il fenomeno dei venditori di magici elisir, medici, imbroglioni, curatori, stregoni che dilagherà presto in tutta Italia col nome di “ciarlatani”. L'Accademia della Crusca definisce questa categoria nel 1612: "coloro che per le piazze spacciano unguenti od altre medicine, cavano i denti e fanno giochi di mano che comunemente dicesi Ciarlatani". In veneziano erano i "monta in banco": salivano sul loro palco, spesso accompagnati da danzatori, musici e giocolieri, a declamare le virtù prodigiose e “… vendendo il Zafferame, il pepe et altre spezierie, coralli come anco una certa sorte d'herba che chiamano corallina, qual, ridotta in polvere vendono per dar ai putti per scacciar i vermi (...) quel costume che hanno di andare a torno accattando e cialtronando". Proprio in Piazza San Marco si davano appuntamento questi personaggi che sono rimasti nella memoria della città per la loro dialettica: Il Cieco da Forlì, Zan della Vigna, Mastro Paolo di Arezzo, il Moretto da Bologna, l'Alfier Lombardo cavadenti, Monsù Guascon, e quel Mastro Leone che rimase famoso per aver esposto sul suo banco un pesce, opportunamente essiccato e ripiegato per ottenere un orribile aspetto e che venne spacciato come terribile mostro.

(Liberamente tratto da venezia.myblog – Incisione, particolare de “I due ciarlatani” di Pieter de Jode, 1585-1634)

2 commenti:

  1. Almeno a nel 1600 li sapevano distinguere.
    Adesso sono riveriti e dettano le regole del vivere quotidiano

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    1. E continuano a godere della ribalta televisiva, anche quando hanno malori, cadono a terra e finiscono ricoverati in ospedale, com'è successo pochi giorni fa a Fabrizio Pregliasco, facendo sussultare i No Vax che credono nel potere del Karma.

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