Fonte: I Link Più Belli
Questa non è un'immagine creata con Photoshop o AI! Questi uomini portano il peso dei climber che scalano il Monte Everest. Senza i coraggiosi e forti Sherpa, solo pochi riuscirebbero a raggiungere la vetta. Gli Sherpa, un popolo etnico del Nepal, emigrarono dal Tibet circa 500 anni fa. Famosi per le loro abilità alpinistiche, detengono numerosi record, mettono in sicurezza i percorsi e guidano gli scalatori occidentali sull’Everest. Studi scientifici dimostrano che le loro adattazioni genetiche conferiscono agli Sherpa capacità eccezionali come alpinisti d’alta quota.
<< Mi sono sempre domandato che senso abbia affrontare i pericoli scalando una montagna.
RispondiEliminaGli scalatori dicono che "sfidano" la montagna. Si accorgono della sciocchezza che dicono? La montagna non è un essere vivente, non parla e non conosce. Si può sfidare un avversario che sia anch'egli un essere umano. (...)
Tanto meno si può dire "Sfidare la montagna". La montagna non sfida alcuno. Sta lì ferma e, se avesse il pensiero, direbbe: " Sta' lontano da me. Io non ti sfido e tu non venire a rompermi le scatole. Non lamentarti poi se ti capita qualcosa. L'hai voluto tu, non io, che non sono sfidante". >>
PIETRO MELIS
Parole sagge e condivisibili.
EliminaTutti gli ambienti presentano dei pericoli, ma mare e montagna, ambienti estremi, li presentano ancora di più, perfino mortali.
Se io e i miei cani andiamo a fare una passeggiata vicino casa, nei campi, non ci succede niente di grave, ma possiamo essere morsicati da una vipera. Evento raro, ma possibile.
Se mi avvicino troppo alla riva del fiume, posso scivolare e annegare.
La Natura, qualunque cosa debba accaderci, è comunque sempre innocente.
Se Omero l' avesse pensata come Pietro Melis non avremmo avuto l' Odissea , che non è altro che la metafora del senso della vita che viviamo.
RispondiEliminaForse è il termine " sfida " che è improprio , ma nemmeno si può concepire il " stai lontano da me , non rompermi le scatole "
Io invece rivaluterei gli sherpa , i veri eroi e conquistatori , che oltre scalare portano pure i bagagli di quelli che poi passeranno alla storia .
Posso avvicinarmi a Melis quando anche la montagna viene vista come oggetto di consumo e non un viaggio introspettivo individuale a contatto con scenari giganteschi .
La montagna va vissuta in solitudine , lo dico , nel mio piccolo , dall' esperienza quarantennale di escursioni in tutto l' appennino tosco/ligure/emiliano e occasionalmente nelle alpi.
Assieme ad altri non è la stessa cosa.
E , poi , dicevo , lo sfruttamento commerciale , ho visto una foto ( non so se vera ) di una coda da stadio per accedere al campo base (5000 metri ) ai piedi dell' Everest.
Citazione:
Elimina"esperienza quarantennale di escursioni in tutto l' appennino tosco/ligure/emiliano"
Ti segnalo, se ancora non lo conosci, un naturalista blogger molto bravo: Andrea Boscherini.
Boscherini (da bosco). Nomen omen.
<< Ma in fondo, che cosa vuole la gente ? Vuole primeggiare, sentirsi superiore.
RispondiEliminaQualunque sia l'attività a cui si dedica, che sia importante o di puro divertimento, ciascuno cercherà sempre di essere il più bravo, il più bello, il più ammirato, il più seguito, eccetera eccetera.
Ma primeggiare, per ovvii motivi, è un premio riservato a pochi. Tutti gli altri sono costretti a rimanere indietro: ci provano, si impegnano, ma non ci riescono.
E da qui discendono quasi tutte le infelicità del mondo. >>
LUMEN
Citazione:
Elimina"Vuole primeggiare, sentirsi superiore.
Qualunque sia l'attività a cui si dedica, che sia importante o di puro divertimento"
Forse anch'io ero così, da giovane e senza rendermene conto, ma poi si arriva a una certa età in cui vedi le cose in un altro modo, con più...filosofia.
Mi piaceva essere un leader fra gli animalisti ed essere investito dalla loro ammirazione, ricoperto di allori.
Ma a un certo punto, deponi le...armi e scegli una serena convivenza con il passato, stando lontano dagli affanni del mondo.
Come si suol dire, volti pagina!
Ecco perché i solitari hanno una marcia in più.
EliminaE non è vigliaccheria o rifuto del confronto, è non sprecare energie in inutili confronti e conservarle per godersi le cose essenziali.
Ottima riflessione, Bobo !
Elimina@ Free
EliminaSì, l'età aiuta (purtroppo).
Anche per via degli ormoni (che non sono sotto il nostro controllo) e di tutto l'armamentario legato alla competizione sessuale.
Oggi io mi sento come Robert De Niro nel film "Mission", quando alla fine riesce a tenere la testa sollevata da terra, nonostante sia ferito mortalmente, per vedere come va a finire, con il suo confratello Jeremy Irons che sceglie la via della Non Violenza per rispondere agli assalitori.
EliminaAppena in tempo Zeus e famiglia abbandonarono l'Olimpo, ed i suoi colleghi orientali l'Everest, K2, le vette del Pamir. Altrimenti lesa maestà, regge celesti avvilite da resti di bivacco, tracce di cessi in altura, piumini sfilaccicati, cadaveri congelati eccetera .Si vede che il buon padre Ernetti, inventore del cronovisore e guru della bilocazione, ne fece anticipato e utile dono ai vetero iddei.
RispondiEliminaPablo Ayo, raccontando la storia di Gilgamesh, dice che alla fine l'eroe, insieme al suo amico Enkidu, riesce a trovare gli Dei, ma non stavano in cima all'Olimpo, bensì sotto terra.
EliminaDunque, per i sumeri, gli Anunnaki si nascondevano in grotte e caverne, mentre per i greci, venuti molto dopo i sumeri, stavano fra le nuvole, sulla cima del loro monte più alto.
I greci forse vollero nobilitarli.
Non solo ho presente la fila di alpinisti che mirano a raggiungere la vetta dell'Everest, ma ho visto anche i corpi congelati a morte, nelle pose più strane, uccisi dal freddo micidiale.
Uccisi, io aggiungo, dalla loro (insana) passione per la montagna.
Molte eroiche/ci madri e padri di famiglia scalano ogni giorno montagne impervie, portando avanti, fino allo spasimo, il compito per il quale si impegnarono . Il pranzo insieme alla cena può essere a volte il loro primario obiettivo, ovvero la cura di famigliari sfortunati per nascita o malattie.
RispondiEliminaNon si mettono in gioco, come si usa dire adesso, non ne hanno il tempo né la voglia. Non si mettono non gioco, ché è la vita che si prende gioco di loro.