C’è un abisso tra il signor Giovanni Angelo e il signor Giuseppe. Entrambi validi divulgatori e persone colte, in fatto di dizione il primo è sicuramente superiore, ma come conoscenze forse è più dotato il secondo. E’ un piacere ascoltarli entrambi, benché se il signor Giuseppe facesse un corso di dizione non sarebbe male: ne guadagnerebbe! Giovanni Angelo Cianti parla di attualità, di politica e del dominio più o meno palese che gli Aschenaziti hanno sulle umane genti, da sempre, mentre Giuseppe, in arte Cracmal, scava negli angoli più reconditi della storia umana, avanzando ipotesi affascinanti e intriganti. In questo video Giovanni Angelo Cianti afferma che il Potere si è accorto dei dissenzienti, dei ribelli e, avendoli considerati in numero troppo elevato, è corso ai ripari. Il Potere aschenazita sta rivoltando la frittata, cioè sta facendo credere che siamo noi, il popolo, ad avere il coltello dalla parte del manico, ovvero la possibilità di decidere dei nostri destini. Ma non è così, non lo è mai stato, non abbiamo mai avuto il potere decisionale, che invece è sempre stato nelle mani di pochi membri del “popolo eletto”. Tuttavia, anche se loro hanno cambiato rotta, facendo sparire la vecchia guardia dei Soros, dei Bill Gates, degli Schwab, e mettendo nuovi burattini al loro posto, possiamo ciò non di meno considerarlo un piccolo successo. Basterebbe continuare su questa strada e che il numero degli astenuti alle elezioni aumentasse ancora di più, in modo assolutamente indiscutibile, dato che i Padroni Universali, per qualche strana ragione, hanno bisogno del nostro consenso. Che noi ci guarderemo bene dal concedere, né adesso, né mai!
Proprio lui parla di “carne da macello!” (6:13)
RispondiEliminaAnche se pare un buon uomo e posso apprezzare ciò che dice (ma non so se si spinge oltre gli Ashkenaziti in qualità di controllori), non mi piace chi chiama le sue mucche “le mie ragazze” (ma te l'avevo già detto qualche anno fa) e poi, proditoriamente, le manda a morte, per potersele mangiare.
Capisco, comunque, la tua sete di verità, poiché ti vedo sempre cercare a destra e a manca (interrogando anche i lettori) tracce o brandelli di luce, per illuminare il buio del mistero della Vita, per capire l'enigma della nostra misera condizione esistenziale.
Non sapevo che fosse anche un allevatore.
EliminaSapevo che da giovane era un culturista, ma della sua vita privata non so altro.