lunedì 23 dicembre 2024

La Prodigiosa Prigione Percettiva


Giovanni Ranella: Non mi ha mai appassionato troppo arrovellarmi sulla forma di questa Prodigiosa Prigione Percettiva in cui ci troviamo, ma sono persuaso che questo luogo sia severamente regolato da una implacabile armonia,

- in cui convergono differenti "sintonizzazioni",

- a costituire un crocevia tra più dimensioni,

- la nostra straordinaria reclusione è svolta dentro un loop frattale,

- credo sia evidente che ci troviamo dentro una coerente allucinazione frattale,

- che infonde misura e proporzione all'illusione spazio-tempo,

- in cui prende dimensione la misura stessa del tempo (sacrificale e sperimentale) in cui tutto, ma veramente tutto, ogni evento storico, rispetta determinate sequenze variamente contraffatte o alterate,

- dove noi altro non sagomiamo che un'assurda ideazione soggiogata da tempo immemore ad un ostinato incantesimo.



Me: Analisi del testo. Il punto focale sono i frattali. Forme pensiero che si ripetono continuamente uguali a se stesse, andando a collocarsi su diverse dimensioni e rendendoci tutti dei burattini obbligati a ripetere sempre le stesse azioni, formulando sempre le stesse idee, ma dando per buono anche il pensiero divergente, che ha la sua ragion d’essere, la sua collocazione e la sua dignità. Tutto è già stato previsto e predisposto. Anche gli antichi c’erano arrivati, quando dicevano che “non c’è niente di nuovo sotto il sole”, ma un moderno, lo scrittore di fantascienza Philip Dick si spinge oltre affermando che l’intera storia dell’uomo è la rappresentazione del limitato periodo storico che ha al centro la Passione di Cristo e il suo termine nell’anno 70 dell’Era Volgare. Queste le testuali parole di Wikipedia: “tempo ortogonale con dimensioni cicliche, che gli serve per legittimare la teoria di vivere nel 70 d.C. e presente in opere come Radio libera Albemuth”. Quindi, tutti gli avvenimenti storici, del Passato, del Presente e del Futuro, hanno avuto e avranno sempre dei dominatori che schiavizzano dei dominati, senza farci mancare dei ribelli che si opporranno ai dominatori e dei collaborazionisti che invece li aiuteranno a dominare il popolo, con repressione finale di chi si ribella, mentre la massa china il capo accettando la dominazione. Allegoria dell’Italia che viene (1) dominata dagli Angloamericani; (2) con oppositori nostalgici del Fascismo, non disgiunti dai comunisti antiamericani; (3) e i partiti di Centro che accettano la dominazione favorendone la presa di possesso militare; (4) nonché i processi a carico dei ribelli, alias terroristi, mentre la massa accetta l’americanizzazione della società, ossia la riduzione in colonia dell’Italia stessa. 

16 commenti:

  1. Mi dispiace tantissimo che tu abbia abbandonato il blog,Giovanni.Ancora adesso a distanza di tempo controllo se aggiorni qualcosa ma niente,è privo di ogni contenuto.
    Davvero,mi dispiace moltissimo.
    Seguo cmq il blog di Natura Mirabilis e ogni tanto,qndo lo ritengo opportuno,intervengo.
    Ciao,Giovanni. Ciao a tutti Voi.
    Base 66.

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    1. Se non ho capito male, il blog glielo hanno chiuso d'imperio.
      Freeanimals

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    2. ...non mi aspettavo che fosse riportato il mio commento...ok...andrebbe ulteriormente chiarito, peraltro mi accorgo di un refuso al punto in cui: dalla nozione del Tempo prende dimensione la misura stessa del Tempio, appunto specificato essere come "Sacrificale e Sperimentale"

      il Tempo è una variazione relativa contestuale e inscindibile dalla nozione del Tempio...praticamente un vero e proprio Sigillo Anunnaki, o Elhoim o chi per loro...un Sigillo variamente dissimulato poiché non potrebbe esserci la codificazione dello scorrere degli anni, mesi, settimane, giorni senza una sottostante ritualità multiforme e molteplicemente contraffatta da cui non è affatto esente la stessa determinazione (forzatura) meccanicista, per nulla neutra

      il blog Fragmenta è stato chiuso da Google...evidentemente, pur con tutti i limiti di una indagine fondamentalmente isolata, rilevare determinate connessioni interne agli eventi irrita i "supervisori dell'intontimento di massa programmato"...non mi sembrava di meritare una censura e dovrei ricaricare altrove determinate considerazioni, ma ne ho perduto il senso...un saluto a Voi e grazie

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    3. Citazione:

      "dalla nozione del Tempo prende dimensione la misura stessa del Tempio"


      Non è un refuso, ma una mia deliberata correzione, perché non riuscivo a capire di quale Tempio si parlasse e che cosa c'entrasse nel discorso, e quindi mi sono preso la libertà di togliere una "i", perché così mi sembrava fosse più logico, visto che nella riga prima si parlava di "spazio-tempo".

      Ho pubblicato il suo commento perché sicuramente lo meritava, come altri suoi, ma anche per cercare di capire il senso delle sue parole (non sempre mi riesce), anche con l'aiuto di alcuni miei utenti che sono suoi estimatori.

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  2. Tutto interessante , anche l' analisi del testo.
    Io credo che la chiave ( parziale ) per uscire dal loop frattale vada ricercata all' interno di ognuno.
    Ognuno , se libero dai condizionamenti esterni , ha la potenzialità interiore per percepirsi e di conseguenza agire con coscienza fuori dal loop.

    Libero arbitrio?
    Chi lo sa ... a detta di molti il libero arbitrio non esiste ...
    È un bel mistero.

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    1. Ritengo anche io che il libero arbitrio non esista.
      Ma non per colpa di oscuri complotti esterni (di chi ?).
      Siamo semplicemente condizionati dal nostro codice genetico.

      L'unica possibilità è esserne consapevole e sfruttare i piccoli spazi di libertà che l'evoluzione ci ha concesso.
      Occorre cioè, se mi perdonate l'autocitazione, essere un FENOTIPO CONSAPEVOLE.

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    2. Repetita juvant.
      Io sono libero di pensare e fare ciò che voglio se nessuno me lo impedisce. E ognuno prima di prendere una decisione riflette, si ritiene libero. Ma non può esserlo interamente perché è condizionato da innumerevoli fattori di cui non è nemmeno a conoscenza, primo il codice genetico come dice Lumen, ma poi tante altre cose.
      Ciò non toglie che ognuno di noi rifletterà prima di prendere una decisione importante: può decidere in un modo o in un altro, nessuno glielo impedisce. Ma i condizionamenti interiori lo indurranno a prendere una determinata decisione.
      La cosa può non piacere, ma è così. Con le parole di Schopenhauer: "Io sono libero di fare ciò che voglio, ma non sono libero di volere ciò che voglio." O con le parole di Tolstoi: prima di una decisione mi sento libero, ma una volta presa tal decisione o a conti fatti non potevo che prendere quella decisione.
      Questo determinismo assoluto a qualcuno non piacerà, lo so. Solo Dio è assolutamente libero, secondo gli islamici anche di contraddirsi e fare del male (secondo i cattolici invece essendo bontà assoluta non può commettere dei crimini, Dio non può agire che secondo la sua natura che è appunto la bontà assoluta - ma in questo caso non è onnipotente! Chiedere spiegazioni ai teologi).

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. La consapevolezza e il primo passo.
      Il punto di arrivo è l'adattamento esterno (solo per evitare i guai) SENZA quello interno, cioè mentale.

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    5. Oggi vivo...nascosto e defilato. In ombra.

      Nessuno si ricorda più delle mie...prodezze.

      E sono diventato, giocoforza, un "leone da tastiera".

      Che altro potrei essere?

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    6. Volendo agganciarmi alla riflessione di Bobo in merito alla possibilità che possa esistere o meno il Libero Arbitrio, adesso, in estrema sintesi, non posso non ribadire che - fondamentalmente - la nostra esistenza (per quanto possa apparire insignificante) da sempre è un Poema.

      La vita dell'uomo è IL POEMA, il solo poema che merita di essere cantato per la sua nobile tragicità.

      Sommo Valore Tragico ostinatamente interferito, insudiciato, annichilito, non solo dalle schiere angelico-diavolesche, ma innanzitutto, dal suo stesso primo interprete.

      Il nostro "Insignificante Poema" è dotato di tutte le categorie ben individuate nella sistemazione della prima poetica, vale a dire: c’è un principio, (indubitabilmente avvolto del più fitto mistero) cui segue uno svolgimento drammatico, ed è tale perché invariabilmente avvinto alla legge di necessità (implacabile armonia naturale) e una fine (fine davvero enigmatica) gravata dei dubbi e assieme (quando vi sono) alleviata, se non quando innalzata, da determinate certezze nelle quali, come dentro uno scrigno prezioso, è riposta la cognizione stessa del Libero Arbitrio...il quale è formidabilmente ostacolato dalla nostra subordinazione al Fato.

      Libero Arbitrio non varrebbe la facoltà di decidere autonomamente per sé, ma, casomai, di riconoscersi per ciò che non si è: privilegio di sapiente assurdità che nel regno naturale è attitudine solo umana.

      Libero Arbitrio è risolversi a riconoscere in sé stessi quale ineffabile quintessenza sia penosamente e pensosamente nascosta dalla caduca maschera terrena, coinvolta nel vortice di questa caleidoscopica e amarissima commedia del vivere.

      Esistenza che un tempo fu elevata dal robusto canto elegiaco, dal canto di battaglia, dal coraggio (sgretolato dalla viltà).

      Esistenza interiore, come ricorda Omero, sostenuta da due indispensabili tragici elementi: la Pietà e la Paura, amplificate a proporzione universale in cui s'annoda, volendo dare un fondamento di assoluta attendibilità alle complesse allegorie dei Miti, all’inevitabile intervento risolutore delle cosiddette Potenze Soprannaturali (Architetti del Cosmo - i nostri ancestrali manipolatori)

      La vita dell’uomo si palesa per essere certamente il Poema più grande e assieme miserevole!
      Ecco il Libero Arbitrio!

      Il solo Libero Arbitrio che posso ammettere è specchiarsi (riflessione interiore) riconoscendosi per il Manichino Cangiante che si è.

      Cosa saremmo se non degli straordinari e assieme scadenti naufraghi delle Ere?
      Siamo fatalmente sospinti nell’attimo presente e dentro questo lembo di Attimo, in virtù di una suprema intuizione irriferibile, ancora possiamo riuscire a dilatare la nostra infima misura ad una proporzione infinita; sebbene anche fosse per un solo istante noi possiamo scavalcare l'universo.

      Perciò il Libero Arbitrio lambisce la Follia Profetica.

      Nell’assurdità della Profezia risiede il nostro enigma maggiormente fondo.

      Nella nostra dimensione interiore risiede l’esistenza e il fondamento di una qualità veggente, che è la Veggenza proto-omerica, ed è la medesima "semenza immaginale" di tutto ciò che fu contemplato da ogni mito, di tutto ciò che fu dimenticato, obliato, svanito e sognato, lodato, rivelato e infine nuovamente desiderato dal genere umano.

      Adesso questa tecnocrazia intende estinguere tale nostra residua stima interiore e lo farà mediante il nostro consenso...siamo talmente disorientati da firmare ogni contratto capestro, ogni falso consenso informato vorranno sottoporci in nome della nostra definitiva messa in sicurezza: un termine convenzionale questo (ben sappiamo) in cui è abilmente mimetizzato il suo reale significato e che coincide perfettamente a quello di Soluzione Finale

      Mentre invece la vita dell’uomo ancora ha in sé (sebbene depotenziate) tutte le Rivelazioni, vere o false che siano mai state, che sono e che saranno.

      L’ultima Determinazione coincide con il Libero Arbitrio, ma questo non impedirà che finiremo frantumati, finemente triturati, dentro la Macina delle Ere.

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    7. Quand'eravamo studenti delle superiori, qualche professore, dopo aver terminato la lezione, ci chiedeva: "Avete domande da fare, dubbi da chiarire?".

      Nessuno aveva il coraggio di alzare la mano per non fare la figura dello stupido.

      Ecco, così io mi sento quando leggo i commenti eruditi e squisitamente filosofici di Giovanni Ranella.

      Provo soggezione e mi sento inibito e ignorante, con annessi sensi d'inferiorità. Forse il mio Q.I. non è abbastanza alto per riuscire a capire e sono anch'io, almeno un po', un..."analfabeta funzionale".

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  3. ...ok...eppure mi sembra di scrivere solo di pancia...le mie sono le riflessioni per nulla intellettuali e, peraltro, ci tengo a sottoscrivere quanto tu poc'anzi hai specificato per definire te stesso: io sono un "Bastian Contrario", ma sono fenotipicamente consapevole di esserlo, (Fenotipo Consapevole se non erro è la brillante definizione coniata da Lumen) per cui anch'io mi pongo automaticamente all'opposizione delle direttive provenienti dall'alto, dalle cosiddette autorità, e questo fa di me un anarchico (io direi per me stesso un Anarchico Mistico)...anch'io sento di non essere adatto per questa società umana".

    Lo so da sempre, a partire dai dodici/tredici anni (personalmente, quando mi espulsero dalla scuola media bocciandomi per condotta come Pinocchio, ma poi mi ravvidi per effetto di una specie d'illuminazione)...il Manichino Cangiante che noi siamo ha bisogno di essere assicurato a fili e ai burattinai che lo persuadono ad interpretare il suo ruolo, un ruolo che è sempre penoso, anche quando sembra di esser contento di stare sulla scena del mondo.

    il Manichino Cangiante per tutta la vita stenta a prenderne coscienza, aggrappandosi ai fili che lo tengono sospeso, ad oscillare tra delirio e contemplazione, oppure fermo, standosene fuori da ogni ruolo, condannato ad essere un peso inanimato parcheggiato dietro alle quinte della concitata rappresentazione, ad illudersi che questi fili gli impediranno di precipitare, ma in cuor suo finge di non sapere di essere appeso ad un puro Nulla

    I fili del Burattino Cangiante sono anche il suo groviglio emotivo, annodato tanto a stanche abitudini che ad entusiasmi ideali o ad altri malaugurati accidenti, ma in ogni caso, qualsiasi circostanza esistenziale possa assolvere, ogni variabile sarà quella prevista dalla Programmazione (implacabile) la quale, peraltro, lo confina dentro un Vuoto Esistenziale a Perdere, davvero insignificante, anche se fosse destinato ad essere Cleopatra o Napoleone - perché ognuno è chiamato ad assolvere ad un ruolo prestabilito nel variopinto e crudele (inaspettatamente provvidenziale) teatrino del mondo

    Questa consapevolezza ci permette di sorvolare qualsiasi abisso, poiché è unicamente nell'autentica consapevolezza che noi possiamo divenire superiori a noi stessi, ovvero, "aumentati" alla penosa programmazione che ci è toccata in sorte in qualità di manichini cangianti, ovvero, Ologrammi Biologici densificati nell'equazione artificiale DNA - Spazio/Tempo

    Sulla linea sfocata di questo vasto orizzonte allegorico, su cui incombe il crepuscolo dei tempi, o, più propriamente diremmo, in questo vasto orizzonte sul quale ora incombe la notte più cupa del nostro tempo, solo la Consapevolezza Autentica (Gnosi) riesce ad individuare i "punti di fuga" di una Assurda Prospettiva di Salvezza; in essa si schiudono i varchi immaginali della nostra ritrovata Determinazione dell'Oltre

    O diveniamo simboli viventi come lo furono gli Argonauti, Odisseo, oppure saremo condannati a personificare i miserabili pretendenti dell'adesco innovativo (indegni Proci) ed altro davvero non vi sarebbe (la nostra società è satura, stracolma, di Proci)





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    1. Citazione:

      "adesco innovativo"



      Adesco

      Prima persona singolare del verbo adescare.

      .... ?

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  4. ...ok...il mio commento scritto di getto contiene una mia impropria licenza espressiva "adesco innovativo" con cui intendevo dire "attirati/adescati dal tranello dell'innovazione" (cosiddetta) o altrimenti imbroglio stesso della "contraffazione evolutiva" che è evoluzione regressiva...un saluto

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    1. "Adesco innovativo" mi ricorda la neo lingua orwelliana.

      Ricambio il saluto.

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