Pochi sanno che il
patrono d'Italia è san Francesco e ancora meno quelli che sanno che
è anche il patrono degli animali e che viene festeggiato il 4 ottobre di
ogni anno, ma solo dagli animalisti. Tutti invece sanno dell'otto
marzo, delle mimose e della stantia celebrazione delle donne, molte
delle quali finiscono uccise da mariti e fidanzati, per non parlare
di quelle violentate da stranieri e indigeni. Tutti conoscono il
significato di razzismo, pochi quello di sessismo e quasi nessuno
quello di specismo. La spiegazione è che del razzismo si parla a cominciare dalle
scuole elementari, del sessismo si parla nei telegiornali in rapporto
ai gay e dello specismo non ne parla nessuno. Eppure, dei tre “ismi”,
il terzo è quello che miete più vittime, dell'ordine di miliardi di
individui. Di donne e gay uccisi perché considerati deboli e
inferiori si comincia a parlare pubblicamente solo da pochi anni,
mentre di popolazioni soggette a genocidio perché ritenute in
blocco inferiori ad altre etnie, se ne parla di tanto in tanto, ma
più che altro come fatto statistico, buono per i libri di storia.
Personalmente, preferirei che non ci fosse alcun 4 ottobre da
festeggiare (cosa ci sia da festeggiare non so) e nemmeno nessun 8
marzo, perché vorrei una società in cui non ce ne fosse bisogno. Se
per ipotesi lo specismo venisse culturalmente sconfitto ed eliminato,
scomparirebbero automaticamente anche il sessismo e il razzismo. Ma
gli Arconti non vogliono e la gente continua a ragionare per luoghi
comuni. Quello odierno per me è un giorno di lutto e dovrebbe
esserlo per tutti, come giorni di lutto, in relazione agli animali
trucidati dall'uomo, lo sono tutti quelli che il Demiurgo manda in
Terra.
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